CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 14 maggio 2010

Sette decimi


Alcuni sono qui perche' hanno il cuore spezzato. Altri perche' la loro casa e' qui. Questo riguarda soprattutto i marinai di coperta. Vanno per mare da quando hanno lasciato la scuola, se mai ci sono andati. Il mare e' tutto cio' che conoscono. Per lo piu' sono tremendi quando si trovano a terra. Non sanno come comportarsi e quindi si sbronzano. A bordo non li vedi mai ubriachi.
Quanto ai mari, non c'e' dubbio che queste grandi estensioni, sette decimi della superficie del pianeta, siano misteriose e ossessionanti. In genere, si tirano dietro un'infinita' di gente: marinai pazzi, avventurieri, solitari quasi sempre disadattati a terra che, una volta a bordo, si trasformano. Le chiglie scalfiscono con piccoli graffi la superficie di un abisso con creature e fondali che per lo piu' non saranno mai visti da occhio umano. Da quelle profondita' scaturisce qualcosa che soddisfa e nutre quegli uomini.
(J. Hamilton-Paterson, Sette decimi)

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