Un vago sentore di mare riempiva il mattino nuovo.
La radio trasmetteva una ballata di Bing Crosby. Wesley allungo' lo sguardo in fondo alla strada e vide l'Hudson in lontananza, un lucido specchio chiazzato di mercantili.
Everhart era accanto a lui: "Che lavoro fai Wes?"
Wesley indico' le navi sul fiume.
Everhart punto' gli occhi nella stessa direzione: "Sei nella Marina mercantile vero?"
Wesley annui' offrendo una sigaretta all'amico; le accesero in silenzio.
"E com'e'?" domando' Everhart.
Wesley sposto' gli occhi castani su Bill: "Cerco di farne la mia casa," rispose.
"Lavoro solitario vero?"
"Gia'", ammise Wesley, soffiando un doppio filo di fumo dal naso.
"Ci ho sempre pensato al mare, alle navi e cosi' via," disse Everhart, gli occhi fissi sulle navi lontane. "A scappare da tutte queste sciocchezze".
(Jack Kerouac, Il mare e' mio fratello)
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