CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 7 settembre 2017

Milazzo - Messina


Dopo una bella dormita ripartiamo alla volta di Messina. Risaliamo di bolina cercando di sfruttare al meglio ogni refolo di vento. Poco prima di Capo Peloro chiudiamo il genoa ed entriamo nello Stretto. Abbiamo una corrente contraria di circa 2 nodi e mezzo. Nella parte più stretta del passaggio i mulinelli sono evidenti e fanno sì che la superficie dell'acqua paia in alcuni punti in ebollizione. Man mano che scendiamo verso Messina, tenendoci sul lato della costa siciliana, gli effetti provocati dalla corrente si fanno meno evidenti. Ci segue a breve distanza un'altra barca a vela che, come noi, procede a motore. Prima di avvicinarmi all'ingresso del porto, solitamente trafficato da un andirivieni di traghetti, decido di chiudere la randa. Nel mentre effettuiamo la manovra e prepariamo cime e parabordi, la barca di cui sopra si avvicina e, dopo che ci siamo rimessi in rotta, ci supera tagliandoci letteralmente la strada a pochi metri dalla prua. Non è una gran manovra, ma poco male. Riduco la velocità e lascio la barca allontanarsi un poco. In quel momento però mi accorgo che l'allegro gruppetto di tedeschi che è a bordo sta anche pescando alla traina e che Habibti rischia di prendere in pieno la lenza che stanno trascinando. Metto subito il motore in folle e parte il vaff.....o! Meritatissimo. Poi, dato che le lenze che si ingarbugliano intorno all'elica sono tra le principali cause della rottura del para olio, prima di ingranare nuovamente la marcia mi metto la maschera e do una controllata. Forse sarò un po' eccessivo ma, sapete com'è, Murphy è sempre in agguato. Alle 18.15, dopo 26 miglia percorse, ormeggiamo al Marina di Nettuno, vicino al centro di Messina e, mentre l'equipaggio va a farsi un giro in città, completo la registrazione in porto e prenoto un tavolo al vicino ristorante. Scopriremo successivamente che si mangia molto bene e ad un prezzo decisamente corretto. Merita senza dubbio una sosta. Complimenti allo chef Pasquale Caliri e allo staff per la simpatia e le cortesia.

(Giornale di bordo)    

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