CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 13 marzo 2019

Lavrion


Dopo un periodo di grande incertezza sulla data della nostra partenza per la Grecia dovuta ad una serie di sopraggiunti ed imprevisti impegni lavorativi, finalmente ieri mattina abbiamo lasciato una Kabul fredda e ancora parzialmente innevata. Il viaggio per Istanbul e poi per Atene ha richiesto le solite 15 ore tra i tempi di volo, quelli di attesa per la coincidenza aerea e la differenza di fuso orario. Sbarchiamo al solito Tina Apartments nelle vicinanze dell'aeroporto Venizelos di Atene verso le 10 di sera decisamente stanchi. Piove e c'è vento forte. Anche le previsioni per domani non sono favorevoli, tanto che dubito che riusciremo a mettere la barca in acqua come avevamo programmato. Per il momento non ci pensiamo troppo e ci godiamo il meritato riposo in una camera piccola ma confortevole. Siamo in Grecia e questo è già un primo passo importante. Stamattina ancora pioggia e vento forte. Con lo shuttle dell'albergo raggiungiamo nuovamente l'aeroporto dove viene a recuperarci verso le 9.30 il nostro amico tassista Iannis che ci porta a Lavrion. Prima di tutto sosta in banca. Occorre pagare i vari lavori fatti su Habibti nonché quello che resta delle spese per l'alaggio, l'invaso e il varo. Oltre all'antivegetativa, alla sostituzione degli zinchi e al tagliando motore, operazioni che faccio ad ogni stagione, quest'anno sono state montate le nuove vele in epex della Elvstrom, il nuovo spray hood e sono stati sostituiti i due ripiani esterni in teak sotto quest'ultimo. Tutti i lavori sono stati eseguiti con professionalita' e puntualità. Per quanto riguarda la spesa, invece, essa avrebbe potuto essere un pò più contenuta. I prezzi corrispondono a quelli italiani e sono decisamente superiori a quelli medi che solitamente si trovano in Grecia. Quest'ultimo è a mio avviso il punto debole dell'Olympic Marina che per ogni altro aspetto si è invece rivelato un porto sicuro ed affidabile. Portata la ricevuta dell'avvenuto pagamento all'ufficio amministrativo del Marina concordiamo di posticipare a domani la messa in acqua di Habibti. C'è ancora troppo vento e di tanto in tanto arriva uno scroscio d'acqua. Decisamente non è la giornata ideale per spostare la barca con il travel lift. La nostra piccola è tutta luccicante nel suo invaso e Iannis mi aiuta a issare a bordo con una cima i nostri bagagli. Poi, tornati a Lavrion, prendiamo per la notte una stanza all'hotel Nikolakakis. Una camera semplice e pulita che tuttavia ha la particolarità di avere una stanza da bagno con lo scarico della doccia posto nel bel mezzo della stanza. Una soluzione decisamente poco pratica in quanto dopo la doccia il pavimento si trasforma in una sorta di piccola piscina scivolosa. D'altra parte tutte le stanze sono come questa e quindi è giocoforza adattarsi, soprattutto considerato che ci fermeremo qui una sola notte. Nel pomeriggio sbrighiamo alcune commissioni tra le quali il rinnovo dell'abbonamento telefonico. Da Cosmote compro anche una scheda sim per il nuovo i-pad sul quale ho installato alcune applicazioni per la meteo, oltre al programma cartografico per il Mediterraneo della Navionics. Poi torniamo nuovamente al Marina dove con Sotiris svuotiamo dall'acqua il vano esterno dove sono collocate le bombole del gas. Il relativo ombrinale si era intasato e l'acqua piovana dell'inverno si è depositata sul fondo. Ripulito per bene il gavone  e sostituite le due bombole del camping gas ritorniamo in paese dove vorremmo  cenare da "Limani", il nostro ristorante preferito a Lavrion che pero' purtroppo troviamo chiuso. Nel frattempo è sceso il buio e l'aria è diventata decisamente fredda. Facciamo due passi nei vicoli pedonali del centro alla ricerca di un altro ristorante. Ci ispira una piccola taverna con un paio di persone sedute al suo interno: "Petzodromos". Il locale è accogliente e ci gustiamo una porzione abbondante di sardine alla griglia, una di saganaki fritto, un piatto di verdure saltate in padella ed uno di patatine fritte. Il tutto accompagnato da un litro di vino bianco fresco della casa e per concludere un buon dolce di pasta di mandorle. Spesa complessiva: ben 36 euro!!! Ritorniamo a piedi in albergo sempre sotto la pioggia battente, ma le previsioni ci fanno ben sperare per domani. Troviamo la facciata dell'hotel tutta illuminata da luci a led di colore blu. Un tocco veramente kitch che trasforma le pareti della nostra stanza in una specie di discoteca. Poco male. Giusto il tempo di abbassare un poco la tapparella per ridurre la luce proveniente dall'esterno e in un battibaleno ci addormentiamo. La stanchezza accumulata in questi ultimi mesi unita a quella del viaggio  si fanno sentire.

(Giornale di bordo)

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