CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 4 agosto 2019

Assos - Alibey Adasi



Lasciamo Assos in mattinata prima che il vento, oggi e' atteso da nord-ovest, si alzi. Il soggiorno in questo luogo davvero incantevole e' stato molto piacevole. Prima di partire compriamo del pane fresco nell'emporio del paese, dove in dieci metri quadri vendono davvero di tutto. Usciamo dal porto senza problemi, facendo attenzione allo stretto passaggio per superare la diga foranea. Dobbiamo procedere verso est in direzione dell'arcipelago limitrofo ad Ayvalik. L'intenzione sarebbe quella di raggiungere Patrica Limani, un'ampia baia nella parte orientale di Alibey Adasi. Il vento purtroppo non ci e' favorevole e invece di bordeggiare decidiamo, almeno nel primo tratto, di avanzare a motore, in modo da ricaricare le batterie. Ad Assos, infatti, ma la stessa cosa ci era accaduta nel porticciolo di Asmalikoy nel Mar di Marmara, per poterci collegare alla corrente avremmo dovuto avere una normale presa a due poli e non quella classica da banchina, di cui pur possediamo diverse misure.  In mare aperto il vento rinforza fino a 25 nodi e si forma anche un po' d'onda che Habibti, come al solito, affronta nel migliore dei modi. In mezzo al canale incrociamo una motovedetta della Guardia Costiera turca, ferma con i motori accesi per contrastare il vento. Questo tratto di mare e' particolarmente controllato da pattugliatori sia turchi che greci, che incontreremo piu' volte nei prossimi giorni lungo la linea di confine marittimo tra i due paesi. Una volta caricate le batterie verfico quale rotta potremmo mantenere per raggiungere a vela la nostra destinazione. Purtroppo entrambi i bordi sarebbero sfavorevoli per avanzare rapidamente. Nel frattempo abbiamo raggiunto il traverso di Alibey Adasi e considerato che il vento e il mare stanno rinforzando ulteriormente decido di cambiare programma e dirigermi verso la piu' vicina baia di Poroselene, tra Alibey Adasi e Maiden Adasi. Cio' ci consente di proseguire a vela ad una velocita' di quasi 7 nodi con un bel vento al traverso. Una volta ridossati dietro Maiden Adasi la navigazione diventa ancor piu' piacevole in quanto nonostante il vento resti teso l'onda scompare. Le diverse piccole cale che si trovano sulla parte orientale dell'isola sono tutte occupate da yacht a motore, a vela o da numerosi caicchi carichi di turisti e provenienti da Ayvalik. Da questi ultimi proviene della musica a volume altissimo che trasforma questo luogo potenzialmente idilliaco in una specie di bolgia. Poiche' noi tendiamo a tenerci lontano dalla folla preferiamo proseguire dirigendoci verso un angolo un po' meno affollato. Attraversiamo quindi tutta l'ampia baia di Poroselene e diamo fondo, dopo aver fatto un accurato giro di ispezione, in 4 metri d'acqua nella sua parte piu' orientale, in una zona di bassi fondali dall'acqua limpida. Qui, forse perche' il posto e' meno pittoresco rispetto a quello dove sono alla fonda le altre barche o perche' risulta meno protetto dal vento che continua a soffiare da nord-est, non c'e' anima viva. Il che per noi e' l'ideale. Messo il tendalino per proteggerci dal sole, facciamo un bel bagno ristoratore e pranziamo in pozzetto. Di fronte a noi, sulla spiaggia, c'e' solo un capanno con alcune persone sedute all'ombra di alcuni alberi e che se ne andranno al tramonto. Trascorriamo il pomeriggio in chiacchiere o immersi nella lettura: io di un libro di John Guzzwell, "Trekka, un viaggio intorno al mondo", che descrive l'avventura dell'autore, un inglese trasferitosi a vivere in Canada, che con una barca di sei metri auto-costruita ha effettuato la circumnavigazione del globo alla fine degli anni '50, e Marco di "Si puo' fare, come vivere una vita da sogno con 500 euro al mese" dell'amico Giampaolo Gentili, che descrive la scelta dell'autore e della moglie Basak di lasciare il precedente stile di vita per trascorrere lunghi periodi in barca vivendo secondo le regole del "downshifting". Un libro che sembra davvero avere appassionato Marco, visto che lo terminera' in un paio di giorni. Restiamo cosi', ognuno immerso nelle proprie attivita' fino al tramonto al quale assistiamo vedendo sparire il sole proprio alle spalle della torre di segnalazione genovese che si intravede lontana sul crinale di Maiden Adasi. Per cena preparo una pasta con le zucchine alla quale, in assenza della mozzarella, aggiungo delle acciughe e un po' di formaggio turco salato. Un abbinamento che, considerato come i 500 grammi buttati nella pentola si siano volatilizzati, sembra essere stato di gradimento. Oggi 30 miglia.

(Giornale di bordo)

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