CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 7 aprile 2022

Bodrum

Fatta colazione lasciamo le valige nella hall dell'albergo. Restiamo intesi che le verremo a prendere nel pomeriggio se oggi, come previsto, metteremo la barca in acqua. Arrivati in cantiere troviamo il supporto della zattera di salvataggio già fissato sul pulpito di poppa. La luce di via e l'alloggiamento per l'asta della bandiera sono state spostate in un'altra posizione. Il lavoro è stato fatto bene e finalmente potrò levare dal gavone la vecchia zattera da sei persone che oramai era diventato impossibile estrarre se non con grandi sforzi. La nuova zattera è sempre della Eurovinil, ma è da quattro persone e, diversamente dalla precedente, è alloggiata in un contenitore rigido. Inoltre è dotata di grab bag e quindi è molto più leggera e manovrabile. Una soluzione che consiglio vivamente. Inoltre, le sue dimensioni ridotte non disturbano nemmeno dal punto di vista estetico. Ma l'aspetto più importante è che in questo modo mi sento molto più tranquillo dal punto di vista della sicurezza. Posizionando la zattera sul pulpito ho anche dovuto spostare il sostegno in legno del fuoribordo accanto all'ancora di poppa. Dal punto di vista degli spazi ci sta tutto, ma non è escluso che l'anno prossimo farò allungare i tubolari del pulpito di qualche centimetro. Purtroppo, una volta tolto il timone per sostituire il cuscinetto ci rendiamo conto che l'anno scorso nel cercare di risolvere il problema dell'infiltrazione d'acqua in modo artigianale è stato applicato troppo sikaflex e pertanto il rischio è di rompere un secondo cuscinetto di cui non ho il ricambio. Sulla base del sacrosanto principio che il meglio è il nemico del bene, decidiamo di posticipare il lavoro al prossimo anno. Mentre siamo indaffarati con il timone comincia a cadere qualche goccia di pioggia.  Arriva anche Ozgur. Lo vediamo con il viso sofferente e muoversi con fatica. Il colpo della strega non perdona! Ieri ci aveva promesso che si sarebbe occupato di far piallare la nostra vecchia passerella in legno, così, nonostante il dolore, prima di andarsene a casa e mettersi a letto ha voluto mantenere la promessa. Nel pomeriggio si alza un po' di vento da sud, ma riusciamo comunque a mettere Habibti in acqua. Una volta acceso il motore ci accorgiamo che a causa di una bolla d'aria nel circuito di raffreddamento l'acqua non esce. Risolto l'inconveniente Mustapha e il tecnico che ha cambiato la guarnizione del timone decidono di accompagnarci fino al Milta Marina. Sul frangiflutti troviamo ad attenderci Sevgin che si sta sbracciando in saluti. Ormeggiata Habibti, andiamo tutti a prendere un caffè nel suo ufficio dove facciamo conoscenza del suo nuovo capo. Dopo il caffè Mustapha e il tecnico tornano in cantiere mentre noi andiamo a recuperare i bagagli in albergo. Anche stasera non ce la sentiamo di andare a cena al ristorante. La giornata è stata pesante e siamo stanchi. Tuttavia, la felicità di essere nuovamente sulla nostra barchetta è davvero impagabile.

(Giornale di bordo)

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