CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 17 settembre 2018

Mykonos



Il Meltemi continua a soffiare forte. Al Marina sono arrivate nuove barche alcune delle quali hanno faticato non poco ad effettuare la manovra d'ormeggio. Sulla nostra banchina si è aggiunto un charter di russi con i quali Heinz, il nostro vicino australiano, ha immediatamente fraternizzato. Vodka e vino rosso, che mi sono parsi elementi di comune interesse, sono stati d'aiuto. Noi approfittiamo della sosta per visitare il resto dell'isola. Lo scooter di Marco è decisamente "spompato". Non solo fatica a mettersi in moto, ma ogni volta che occorre superare una salita un po' più ripida delle altre Elena è costretta a scendere e mettersi a spingere. Prima tappa è il faro di Armenistis, sulla punta settentrionale dell'isola. Di qui si vede bene il canale che separa Mykonos da Tilos. Il mare e' bianco di spuma e anche i traghetti, nonostante i loro rombanti motori, sembrano arrancare. Dal villaggio di Fanari, percorrendo una stretta strada asfaltata, raggiungiamo alcune baie a sud dell'isola. A Psaros e Plati Gialos vi sono spiagge affollate. I locali alle loro spalle hanno arredi ricercati, "lounge music" di sottofondo e fuoristrada rigorosamente neri e tutti luccicanti parcheggiati all'esterno. Ci guardiamo e senza nemmeno aver bisogno di parlarci proseguiamo verso Elia e Kalafatis. Quest'ultima località è quella che più ci piace. E' frequentata da "wind surfer" e ha l'aria decisamente più genuina. L'isola è brulla e pietrosa. I colori che prevalgono, almeno in questa stagione, sono il grigio e il giallo ocra. La rada vegetazione è composta essenzialmente da bassi cespugli pieni di spine. Nell'insieme l'impressione che ne ricaviamo è di un isola piuttosto desolata. Solo le case, per lo più costruzioni cubiche e bianche, il cielo di un bel azzurro e le cupole rosse delle numerose chiese sparse un po' ovunque mitigano questa sensazione. Sulla strada che conduce ad Ano Mera, il paese al centro dell'isola, ci imbattiamo in un grande edificio sul cui tetto è collocata un'enorme insegna colorata con su scritto "Las Vegas" e più sotto un altrettanto enorme cartellone con la foto di una biondona avvenente con la dicitura "Don't loose it!! Tonight streap tease and lap dance". Nulla contro, per carità, ma anche questo ti da il senso della caratteristica dell'isola. Ad Ano Mera, invece, ci è piaciuto il centro del paese vecchio dove pranziamo in un ristorante sulla piazza sulla quale si affaccia anche il monastero di Panagia Tourlani costruito verso la fine del 1500 e dedicato alla Santa protettrice di Mykonos. E poiché anche noi, nonostante quanto diciamo, in realtà non siamo poi così insensibili ai "desideri della carne", finiamo per cedere alle lusinghe di un maialino arrosto da vero orgasmo papillare. Nel pomeriggio, ritornati in paese, decido di risolvere il problema di un unghia incarnita che mi trascino da qualche giorno. Mi rivolgo ad una piccola clinica con un reparto ortopedico. Il medico che mi si presenta ha un aspetto un po' inquietante: pantalone rosso, camicia colorata stile hawaiano con sopra stampate delle vecchie auto anni '60, scarpe color crema traforate e aria da "dandy". Dopo una rapida occhiata all'alluce, mentre da parte mia, a guardarlo, comincia a sorgere qualche serio dubbio sul da farsi, mi dice: "Se vuole risolvere il problema occorre tagliare e il mio onorario e' 100 euro!". Quel che si dice un tipo diretto! Mi faccio coraggio e dopo una decina di minuti, il tempo di fare agire due punture di anestetico e mandare qualche soffocato accidente, esco dal suo studio con una parte di unghia in meno, una ricetta di creme e pastiglie antibiotiche in mano e il "pollicione" del piede destro tutto bello fasciato. Fortunatamente la serata si conclude in modo decisamente più piacevole: birra e patatine da Leonidas e Kiki, intraprendenti marito e moglie originari di Atene che per far fronte alla crisi durante la stagione turistica si trasferiscono a Mykonos dove, oltre ad affittare auto e motorini e mettere a disposizione dei clienti del Marina alcune docce a pagamento, hanno anche aperto un accogliente e piccolo bar.

(Giornale di bordo)

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