CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 22 aprile 2021

Sogut

 
Un'altra giornata di sole. Il vento si è definitivamente calmato, ma decidiamo di restare a Sogut. Vorremmo scendere a terra per comprare un po' di frutta e verdura nella fattoria in cui Tania era stata l'altro giorno. In mattinata riceviamo la visita di Behcet. E' un musicista ben conosciuto in Turchia, che ha ricevuto anche un premio alla biennale di Venezia. Non dimostra per niente le sue 75 primavere. E' originario di Istanbul, dove ha ancora una casa in legno sul Bosforo. Tuttavia, da alcuni anni si è trasferito a vivere in barca. Sul suo Amel Maramu ha installato un piano elettrico che gli consente di continuare a comporre. Una scelta come quella fatta dall'amico Roberto Soldatini che in barca, oltre alla tastiera, ha anche il suo violoncello Stradivari. Con Behcet discutiamo un po' di barche anche in previsione del momento in cui ci trasferiremo a vivere su Habibti per lunghi periodi. Gli illustro alcune delle ulteriori migliorie che vorrei apportarvi ricevendo alcuni preziosi consigli. Rimaniamo intesi che passeremo sulla sua "Pamphile III" per una visita e scendiamo a terra. Vogliamo raggiungere a piedi la fattoria che si trova ad un paio di chilometri nell'entroterra, non lontano dalla casa di Gokcem e Gokham. Mentre stiamo camminando riceviamo una telefonata di Faruk che ci dice che ci raggiungerà insieme ad Hosnya con il suo pulmino. Anche loro hanno necessità di rifornire la cambusa di frutta e legumi. Li attendiamo ad un bivio e quando ci raggiungono andiamo insieme alla fattoria nella quale purtroppo non troviamo nessuno. Quelli della casa accanto ci dicono che tutta la famiglia è andata con la propria bancarella a Marmaris in quanto oggi è giorno di mercato. Faruk allora dicide di approfittare del fatto che abbiamo il pulmino per farci fare un giro della zona, fino all'ingresso della residenza estiva del Presidente Erdogan dove un posto di blocco ci sbarra il passaggio. Sulla strada del ritorno compriamo delle fragole profumatissime in un negozio e prima di tornare in barca, come promesso, ci fermiamo da Behcet. Nonostante il suo Maramu abbia i suoi anni è tenuto molto bene. Ci mostra la sua tastiera e ci offre un bicchiere di vino bianco. Mentre conversiamo in pozzetto, da fondo davanti ad uno dei pontili un vecchio Hallberg Rassy 49 armato a ketch. Una barca che ha fatto il giro del mondo, ci dice Behcet che ne conosce l'armatore. Si è fatto tardi e tornati su Habibti Tania prepara delle bruschette, mentre io cucino dei tortellini che condisco con burro e salvia. Terminiamo anche una delle ultime bottiglie di vino che ci seguono dalla Grecia. Poichè di tanto in tanto ho l'abitudine di dare uno sguardo in sentina, dopo pranzo do un'occhiata. Purtroppo ho l'inaspettata sorpresa di trovarci un po' d'acqua. Lì per lì penso ad una nuova perdita dalla gurnizione del timone appena sostituita, ma poi constato che si tratta di acqua dolce. Controllo il serbatoio dell'acqua, i tubi dell'impianto idraulico, lo scaldabagno. Nulla, tutto è apparentemente a posto. Mi vengono allora in mente due altre possibilità. La prima è che, dopo aver abbondantemente lavato il gavone di prua, vi possa essere stata una piccola infiltrazione dall'attacco del golfare a cui è fissata la cima che tiene la catena dell'ancora. La seconda possibilità è che l'acqua provenga dalla piccola perdita che da anni non riesco ad individuare nel circuito dell'acqua. Di tanto in tanto, infatti, l'autoclave si mette in moto da sola. Se dipendesse da questo ultimo problema, potrebbe essere che con il tempo da qualche parte si sia creato un piccolo deposito di acqua da qualche parte che l'altro giorno, quando la barca ha beccheggiato notevolmente prendendo un paio di onde alte e ripide, si è scaricato in sentina. Fortunatamente di acqua ce n'è davvero pochissima. In ogni caso, nei prossimi giorni aggiungerò un po' di "afloat" al mastice che già c'è intorno alla base del golfare nel gavone di prua. In serata ci chiama Behcet informandoci che la radio ha appena annunciato che domani, in occasione della Festa Nazionale turca, è stato decretato il lockdown generale, che si protrarrà anche nei due giorni successivi essendo il fine settimana. Saranno quindi tre i giorni durante i quali teoricamente non ci potremo muovere da qui. Dico teoricamente perchè non è del tutto chiaro se le barche battenti bandiera straniera siano o meno esentate da questa disposizione. In materia regna molta confusione, ma poiché qui dove siamo stiamo benissimo, inutile correre il rischio di incorrere in qualche sanzione.
 
(Giornale di bordo)

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