CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 23 aprile 2021

Sogut

 
Sole, mare calmo e cielo che più azzurro non si può. A guardare la baia stamattina non ti verrebbe più voglia di andartene da qui. Invece, ahimé, dobbiamo cominciare a dare un'occhiata ai possibili voli che dovranno portarci prima a Roma, da dove manchiamo da oltre un anno e mezzo, e poi a Riad. Abbiamo ancora alcune settimane davanti a noi, ma dobbiamo necessariamente rientrare in Arabia Saudita in tempo per fare la seconda dose di vaccino prevista per il 23 maggio. Mentre guardiamo i voli disponibili accendo il motore per ricaricare le batterie. Poi scesi a terra a piedi raggiungiamo una delle numerose fattorie che si trovano nell'entroterra. Qui compriamo aglio fresco, cipollotti, pomodori, basilico ed insalata. Li raccolgono dal campo sotto i nostri occhi. Più chilometro zero di così si muore. Tutto ha un aspetto delizioso, anche per me che con la verdura non ho un rapporto propriamente idilliaco. Mentre siamo nella fattoria, sulla strada passa una cammionetta della Gendarmeria con una grande bandiera turca sul cofano, un altoparlante sul tetto e la musica a tutto volume. Oggi è la Festa Nazionale e l'altoparlante sta diffondendo l'inno nazionale. Essendo anche giorno di lockdown teniamo un basso profilo ed evitiamo di farci vedere troppo in giro, anche se andare a fare la spesa è consentito. Prima di tornare su Habibti compriamo del ghiacchio in un piccolo negozio di alimentari. A pranzo vorremmo mangiare un po' delle verdure che abbiamo appena comprato con e un bicchiere di raki gelato. Verso le 11,30 passano a salutarci Faruk e Hosnya. Poi, a nuoto, ci raggiunge anche Jan. Gli offriamo un caffè e restiamo intesi che domani pranzeremo insieme su "Alisee". Propongo una caponata che cucinerò nel pomeriggio. Controllo la sentina che, grazie a Dio, è perfettamente asciutta. Per scrupolo lascio uno scottex sul fondo in modo da poter verificare che non vi sia il minimo trafilo d'acqua. Preparata la caponata e messa a riposare trascorriamo il resto del pomeriggio a prendere il sole in pozzetto. Nella baia arriva qualche barca. Ma non dovrebbe essere giorno di lockdown? Va a capire. Si tratta certamente di imbarcazioni che provengono dal vicino Marina di Gokova, nei pressi di Oren, sulla parte opposta del golfo. Un 50 piedi fa una manovra piuttosto maldestra dando fondo troppo vicino alla riva tanto che una volta steso il calumo tocca il fondale con la deriva. Ripete la manovra un paio di volte, ma poiché continua a dare fondo più o meno nello stesso punto il risultato è sempre lo stesso. Alla fine si sposta un po' più nel centro della baia, ma al termine della manovra la poppa della barca si trova a ridosso della prua di un'altra. A vedere tutto ciò è legittimo trarre la conclusione che lo skipper, nonostante i suoi 50 piedi di imbarcazione, è un vero imbranato. Dopo il tramonto ci ritiriamo sottocoperta e un paio d'ore dopo ce ne andiamo a letto.

(Giornale di bordo)

Nessun commento:

Posta un commento