CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 25 aprile 2021

Sogut

 
La notte è trascorsa tranquilla. Oggi vorremmo raggiungere a piedi il piccolo villaggio di Camlikoy, che si trova ad alcuni chilometri ad est di qui. Tuttavia, guardando su Google Earth non sembra che vi siano strade che lo raggiungano direttamente senza fare un lungo giro nell'interno. Ma poichè tutta la zona circostante è coperta da fitte foreste, potrebbe anche essere che esista qualche scorciatoia nel bosco che non si individua con una visione satellitare. Scesi a terra per prima cosa chiedo se sia possibile comprare da qualche parte un paio di litri di benzina. Quella che utilizziamo per il fuoribordo sta quasi per terminare. Un locale ci risponde che il distributore più vicino si trova ad una quindicina di chilometri di distanza. Ci verrà in soccorso Behcet che gentilmente ci riempirà la tanica di quel tanto necessario per renderci autonomi per alcuni giorni. Ci dirigiamo verso il sentiero che costeggia la riva orientale della baia e che pare inoltrarsi nel bosco in direzione di Camlikoy. Per raggiungerlo attraversiamo una parte del villaggio con alcune case che nel periodo estivo sono utilizzate come bed&breakfast, ma che al momento sono disabitate. Poi superiamo una zona paludosa. Qui incrociamo una giovane coppia con un cane che si diverte a sguazzare nel fango della palude. Mentre cerchiamo un passaggio per raggiungere il sentiero, divincolandoci tra stagni acquitrinosi e una fitta vegetazione, il cielo si copre e comincia a soffiare un vento premonitore di pioggia. Riflettiamo un po' sul da farsi ed infine decidiamo di ritornare sui nostri passi. Nel solito negozio di alimentari compriamo pane, yogourt e qualche bottiglia di birra Bomonti. Un birra non filtrata di origine italiana, ma ora prodotta in Turchia, che ci era stata consigliata da Behcet. Veramente ottima. Passando accanto al "Mehmhet Sogut Cafè" ordiniamo due porzioni di patatine fritte da asporto che mangeremo con le milanesi per pranzo aprendo l’ultima bottiglia del vino di "Nausicaa" regalataci prima della nostra partenza dall’Italia da Giovanni. Il timore per la pioggia in arrivo si rivela infondato. Nel pomeriggio ci telefona Faruk dicendoci che gli faranno la seconda dose di vaccino e che pertanto domattina partirà presto per Mugla. Da parte nostra domani vorremmo trasferirci ad “English Harbour", uno dei fiordi della baia di Degirman Buku, poche miglia ad ovest di qui. La stessa cosa farà anche Behcet. Nei giorni a seguire, infatti, il vento girerà da nord e la baia di Sogut risulterà molto meno protetta. Trascorriamo la serata a bordo commentando il nostro soggiorno in questo splendido posto. In effetti questi giorni trascorsi a Sogut, molti di più di quelli che avevamo preventivato, sono stati veramente piacevoli.
 
(Giornale di bordo)

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