CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 3 maggio 2021

Kuçuk Adasi - Catalada

 


Lasciamo Kucuk Adasi nella prima mattinata. Puntiamo su Koca Burun, il capo che si trova a poche miglia a nord di Kos e che superiamo lasciando sulla nostra sinistra un piccolo isolotto. Da una delle baie disseminate lungo la costa appare una barca a vela che ci precede. Questo tratto di costa purtroppo è cosparso di abitazioni quasi senza soluzione di continutà. Superato il capo facciamo molta attenzione a tenerci a debita distanza da una secca posta a circa 500 metri dalla riva e segnalata esclusivamente sulla carta nautica che riporta una inquietante profondità di 1,8 metri. Poi lasciamo a dritta una seconda secca, questa segnalata da una meda. Qui viriamo a dritta puntando sull'isola di Catalada che si trova ad un paio di miglia di fronte a Turgutreis, il paese nel quale si trova il Marina dove lasceremo Habibti. Appena superata un'isoletta poco a sud di Catalada veniamo fermati da una motovedetta della Guardia Costiera che controlla i documenti della barca e i nostri passaporti. Come al solito nessuno dei militari a bordo parla inglese, ma in qualche modo riusciamo a comunicare. Effettuato il controllo la motovedetta si allontana a tutta velocità. Nel corso della giornata la vedremo più volte sfrecciare nel tratto di mare antistante che è anche quello che separa la costa turca da Kos e Pserimos, due isole greche che si trovano a poche miglia di distanza. In quest'area il vento prevalente soffia da nord-ovest. In questo periodo dell'anno ancora non è costante, ma lo diventerà nei mesi estivi quando raggiungerà la massima intensità. Diamo fondo nella baia ad ovest dell'isola, davanti ad un pontile in legno e poco lontani da un'altra barca a vela sulla quale per tutto il giorno non vediamo nessuno. Scendiamo a terra e facciamo due passi sull'isola. All'ombra di alcuni alberi sono stati posti dei tavoli e relative panchine in legno. Purtroppo l'intera area è stata ridotta ad un semi immondezzaio. Mentre ci stiamo bevendo una birra ghiacciata che avevamo portato con noi nella baia arriva un caicco che si ferma giusto il tempo per far fare il bagno ai pochi turisti che ha a bordo. Nel corso della giornata le uniche altre barche che vedremo sono quelle dei pescatori. Alcune di queste utilizzano il pontile per ormeggiare temporaneamente e sistemare le reti. Verso sera le butteranno nei due punti estremi della baia, dove i fondali diventano bassi e rocciosi. Con il buio si accendono le centinaia di luci che illuminano la costa e l'antistante isola di Kos. Queste si riflettono sull'acqua creando un effetto quasi magico. Ci godiamo questo spettacolo seduti in pozzetto. E' la nostra ultima sera in una baia in queste lunghe vacanze. Nei prossimi giorni, una volta raggiunta Turgutreis, dovremmo sistemare la barca e organizzarci per il viaggio di ritorno. Cosa che in questi tempi di Covid è aspetto tutt'altro che semplice. 

(Giornale di bordo)    


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