CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 24 settembre 2021

Bençik Limani - Kuyulu Buku


Durante la notte il vento si è calmato. Come al solito ci svegliamo presto. Su "Erva Demir", il caicco ormeggiato accanto a noi stanno facendo colazione. Gentilmente ci portano delle specie di piadine al formaggio, che si rivelano ottime. Alle 9 arriva sul suo gommoncino a remi il giovane a cui ieri avevamo ordinato alcuni "gozelme" e "sigara boreji", due piatti tipici a base di farina, formaggio, spinaci e patate che mangeremo per pranzo. Con la sorella hanno avuto l'intelligente idea di offrire questo servizio alle barche ormeggiate nella baia. Un'iniziativa che sembra avere successo. Preparano i loro piatti, che scegli su un catalogo fotografico, a bordo di un piccolo cabinato a motore ormeggiato poco lontano. Verso le 10 il caicco se ne va. Salutiamo il suo equipaggio, mentre il signore turco che parla italiano ci scatta qualche foto che ci invierà qualche giorno dopo per mail. Una decina di minuti più tardi salpiamo anche noi. Prima di uscire in mare aperto facciamo un rapido giro del fiordo spingendoci fino nella sua parte terminale, dove il fondale risale rapidamente. La meta odierna è la baia di Kuyulu Buku, che si trova a poche miglia ad est. La raggiungiamo in poco meno di un'ora dando fondo alla ruota a debita distanza da due altre barche a vela. Trascorriamo la giornata a leggere, a scrivere e a guardarci intorno. L'unica nota negativa è il bruciore che continuo ad avere alla coscia a seguito delle punture dei malefici insetti. Una delle barche a vela accanto a noi nel corso della giornata cambia ancoraggio per ben tre volte prima di ridare fondo nell'esatto punto in cui l'avevamo trovata al nostro arrivo. Lo skipper è un signore turco di mezza età piuttosto in carne. Con lui a bordo ci sono due giovani ragazze slave con un fisico mozzafiato. Un trio il cui rapporto non riusciamo a comprendere del tutto. Quello che è certo è che il tipo ci sembra decisamente sovraeccitato e, in un certo senso, mi pare difficile dargli torto. Nel pomeriggio giungono nella baia altre barche, tra cui un grande yacht super moderno con equipaggio rigorosamente in divisa. Probabilmente molte di queste barche fanno base al non lontano Marti Marina, che si trova nella parte antistante del golfo. Purtroppo anche qui gli incendi hanno distrutto la maggior parte della foresta che ricopriva le montagne circostanti. Uno spettacolo desolante, anche perchè ci vorranno decenni prima che la natura ricrei ciò che è andato perduto in pochi giorni. L'aria è decisamente fresca e per la prima volta la sera indossiamo i pantaloni lunghi e i pail. Tiriamo fuori anche i sacchi a pelo che lasceremo aperti sopra alle lenzuola. Trascorriamo la serata in pozzetto ammirando la luna piena che spunta da dietro il crinale di una delle montagne in fondo al golfo. E' di un tale colore rosso fuoco che prima della sua apparizione pensiamo per un attimo che dietro la montagna sia scoppiato un altro incendio. Invece assistiamo ad uno spettacolo eccezionale, come solo la natura ogni tanto ti sa regalare.
 
(Giornale di bordo)  

Nessun commento:

Posta un commento