CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







martedì 14 settembre 2021

Bozuk Koyu - Gerbekçe



Anche oggi ci accoglie una splendida giornata di sole. Le previsioni annunciano un leggero vento da ovest con qualche rinforzo nel pomeriggio durante il quale potrebbero esserci alcuni fenomeni temporaleschi. Prima di continuare la nostra discesa verso Marmaris facciamo un giro della baia. Nella sua parte terminale si notano alcuni resti delle vestigia della città di Loryma, che fin dal tempo dell'antica Grecia fu uno dei principali centri abitati sulla costa della Caria e che nel XII°-XIII° secolo ospitò una sede episcopale. Mettiamo a riva la randa e ci dirigiamo verso l'uscita della baia. Qui veniamo superati da un 50 piedi Bavaria di proprietà di una compagnia di charter e con una bandiera ucraina che sventola sulla sartia di sinistra. Sulla coperta della barca il disordine regna sovrano: tender messo di sbilenco, salvagenti sparsi qua e là, asciugamani e costumi da bagno appesi alle draglie e tutti i parabordi penzolanti ad altezze diverse sulle murate. Lo skipper, che procede con il motore a palla e con un'evidente aria compiaciuta per le prestazioni del suo mezzo, ci fa un rasatino passando poco lontano dal nostro specchio di poppa. Probabilmente più che in mare si sente su un circuito automobilistico. Lo vediamo scomparire a tutto gas in direzione di Marmaris. Da parte nostra, lasciato l'isolotto di Catal Adasi sulla sinistra, dopo aver aperto il genoa lo sostituiamo quasi subito con il gennaker. Facciamo un lungo bordo in direzione di Rodi che vediamo avvicinarsi fino a riuscire a distinguere le case sulla costa. Manteniamo un'andatura tra il gran lasco e la poppa piena facendo attenzione a mantenere la portanza del gennaker. Quando vedo che l'altro bordo ci porterebbe diritti all'ingresso dell'insenatura di Gerbekce strambiamo. Dopo un po' il vento gira leggermente e nell'ultimo tratto lo prendiamo al traverso. Habibti corre a oltre 7 nodi in una divertente navigazione. Il regime dei venti in questa zona ed in questo periodo dell'anno è abbastanza prevedibile. La mattina solitamente c'è calma di vento. Questo comincia a fare la sua apparizione verso mezzogiorno per poi rinforzare nel pomeriggio, sempre da N-NW. In serata, dopo il tramonto, il vento diminuisce per scomparire del tutto nel corso della notte. In questo modo programmare la navigazione non è dificile. Superati Akyar e Gerbekce Burun entriamo nell'omonima baia dove intendiamo trascorrere la notte. "Ubi Bene", un grande caicco che avevamo già incontrato a Bozuk Koyu sta salpando proprio mentre facciamo il nostro ingresso nell'insenatura. A parte un'altra barca a vela e un paio di battelli che trasportano i turisti e che sono ormeggiati vicino alla spiaggia non c'è nessuno. Diamo fondo portando due cime a terra nella sua parte terminale, più o meno in corrispondenza del punto in cui ormeggiammo con Nausicaa tanti anni fa. Sistemata la barca mi metto ai fornelli preparando il sugo per gli spaghetti alla puttanesca. Mentre cucino si affaccia nella baia una barca a vela che tenta maldestramente un ancoraggio portando anche lei due cime a terra. Alla fine desiste e si allontana proseguendo verso ovest. In direzione di Marmaris si stanno ammassando dei grandi cumulonembi neri. Il che non fa presagire nulla di buono. Tuttavia, per il momento il vento da ovest sembra spingerli nella direzione opposta alla nostra. Giusto il tempo di terminare la cena che il vento gira improvvisamente. Nell'aria si comincia a sentire un odore di pioggia imminente. Poi è la volta di lampi e tuoni che si sentono sempre più vicini. Avendo tutta la baia a disposizione, con un temporale, vento forte e il buio imminenti non mi pare prudente restare dove siamo. Quindi do fondo in mezzo la baia con 60 metri di catena. Il tempo di terminare la manovra e il temporale si scatena. Poichè continui fulmini si abbattono nelle vicinanze lego uno spezzone di catena all'arridatoio mettendo l'altro capo in acqua. Inoltre, per quanto poco possa servire in casi come questo, spengo tutta l'elettronica di bordo restando in attesa che passi la buriana. Dopo una mezz'ora i tuoni e i fulmini si allontanano e resta solo più la pioggia che prosegue per un po' di tempo. Poi il cielo torna nuovamente sereno. E così ce ne andiamo a letto cullati da una leggera onda che concilia il sonno. 
 
(Giornale di bordo)

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