CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 27 settembre 2021

Kuruka Buku - Ince Burun


Salpiamo verso le 9. Appena fuori dalla baia mettiamo le vele a riva. Il vento soffia da nord-ovest sui 10 nodi. Perfetto per raggiungere in un solo bordo una delle baie limitrofe al capo di  Ince Burun, a sud della cittadina di Datca. Procediamo così per un'ora poi il vento gira ad ovest e siamo costretti a bordeggiare. La navigazione è piacevole. In mare vediamo qualche caicco e alcune barche a vela che, come di consueto, procedono a motore. Ormai, anche nel mondo della vela sembra prevalere l'atteggiamento del tutto, presto e subito. Per raggiungere una destinazione la tendenza è quella di percorrere la rotta più diretta. Assecondare il vento non è più la regola del gioco. Davanti all'abitato di Datca il vento molla completamente e ci tocca dare motore anche noi. Puristi va bene, ma talebani proprio no! Procediamo lungo la costa a sud di Datca alla ricerca di un buon ridosso per la notte. Purtroppo i migliori sono già occupati dai caicchi e da alcune piccole imbarcazioni a motore. Decidiamo quindi di dare fondo nella baia di Ince Burun, a nord dell'omonimo capo. In un primo tempo porto due cime a terra, poi preferisco restare alla ruota. Nella baia entra una leggera onda da est e con due cime a terra prenderemmo le onde al traverso. Le barche ormeggiate nella baia alla sera se ne vanno, tranne un piccolo barchino di un pescatore vicino alla riva. Chiamiamo il Marina di Bodrum che fortunatamente ci conferma che nel prossimo fine settimana si è liberato un posto. Cosa che ci faciliterà molto le operazione di disarmo della barca nonché le modalità per andare a fare il test molecolare necessario per poterci imbarcare sull'aereo per l'Italia martedì prossimo. Per cena preparo dei "cordon bleu" e un'insalata di funghi che accompagniamo con una bottiglia di vino rosé. All'orizzonte vediamo i contorni dell'isola greca di Symi che dista di qui solo poche miglia. Forse è per questo che in mare notiamo diverse motovedette della guardia costiera turca che pattugliano la zona, per evitare ai migranti di raggiungere la Grecia. A guardare il posto idilliaco in cui ci troviamo non si direbbe, ma purtroppo accanto a noi sta scorrendo la vita di un mondo parallelo dai contorni davvero drammatici.
 
(Giornale di bordo)

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