CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 20 settembre 2021

Serçe - Dirsek


Per oggi avevamo programmato di spostarci nella limitrofa Bozuk Koyu. Tuttavia, poiché le previsioni annunciano vento molto forte fra un paio di giorni, preferiamo raggiungere la baia di Dirsek che si trova ad una quindicina di miglia più a nord. In questo modo ci avvicineremo a Bencik Limani, un fiordo estremamente ridossato sulla penisola di Datca, dove attenderemo che passi la sventagliata. Il caicco con gli spagnoli a bordo che aveva steso il suo calumo sopra il nostro se ne va alle 6.20. Noi ci alziamo alle 7 e ci prepariamo a partire con calma. Salutiamo i nostri vicini dello X-Yacht che con il tender si allontanano in direzione del pontile del ristorante che si trova dalla parte opposta della baia. Attraversato lo stretto passaggio che da accesso a Serce, facciamo un breve giro esplorativo verso Korsan Koyu, la baia dei corsari. Si tratta di un piccolissimo ridosso invisibile dal mare che merita del tutto il nome che gli è stato dato. Al suo interno c'è spazio per una sola barca, oggi è occupato da una vela. C'è una totale calma di vento e a motore superiamo capo Karaburun. Poiché è previsto un leggero aumento del vento da sud-ovest nella tarda mattinata armo il gennaker. Operazione del tutto inutile in quanto per tutto il giorno di vento non se ne vede nemmeno l'ombra. Ammainiamo il gennaker e anche la randa che continua a sbattere inutilmente. Atraversiamo a motore tutto il golfo di Yesilova, inviando un saluto ideale ad Umit che si trova sempre a Bozburun e che, gentile come sempre, ci aveva segnalato con un messaggio l'arrivo del vento forte previsto nei prossimi giorni. Lasciamo a dritta la meda di Atabol Kayasi sulla cui secca ha dato fondo un caicco. Nella baia di Dirsek ci sono molte barche, ma troviamo uno spazio adeguato in cui diamo fondo in 25 metri d'acqua portando le due solite cime a terra. Mentre stiamo sistemando la barca si avvicina il gozzo di un pescatore dal quale compriamo un pesce simile a un branzino che cucinato al cartoccio con pomodorini ed olive nere si rivelerà ottimo. Nel pomeriggio, quattro ragazzi russi a bordo di un Oceanis 38 impiegano un'oretta per ormeggiarsi poco lontano da noi. Anche un Beneteau 41 sopraggiunto poco dopo fatica parecchio ad effettuare la manovra. L'ancora continua a non agguantare in quanto si ostinano a non dare sufficiente catena. Infine, una signora a bordo di un 64 piedi a motore ormaggiato alla nostra dritta e che si avvicina a nuoto ci chiede se le possiamo imprestare un cacciavite a stella. Non posso credere che su una barca, tanto più di quelle dimensioni, non vi sia a bordo un cacciavite. Ce lo restituirà poco più tardi uno dei due marinai imbarcati a bordo. Con il buio arriva l'umidità e ce ne scendiamo sottocoperta dove trascorriamo la serata.
 
(Giornale di bordo)

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