CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







sabato 2 ottobre 2021

Bodrum


Ci svegliamo presto e alle 9 ci spostiamo nel Marina che si trova lì vicino. Ormeggiamo accanto a un Bavaria 37 e ad un Oceanis 48 con a bordo "il fratello piccolo di Soldini". Un tipo che a vederlo sembra appena sceso da "Maserati" dopo aver battuto l'ennesimo record. Occhiale da sole tecnico, maglietta con il numero da ragata ricamato sulla manica e coletto rigorosamento alzato, ma soprattutto con un atteggiamento da super figo che te lo raccomando. Va da sé che non ci degni nemmeno di uno sguardo. Neanche quando poco dopo siamo uno di fianco all'altro, non impegnati in chissà quale oceanica regata, bensì molto più modestamente con il tubo dell'acqua e spazzolone in mano a lavare, io la coperta di Habibti e lui quella dell'Oceanis il cui armatore, un signore turco, grassoccio e dall'aria pacioccona, si affaccerà poco più tardi. Dalla parte opposta del pontile, invece, vediamo ormeggiata "My Flower, l'Hanse 548 il cui equipaggio aveva dato spettacolo di estrema imbranaggine a Knidos. I cinque tedeschi che erano a bordo stanno facendo le valige e se ne andranno in mattinata. Salgono e scendono continuamente dalla barca al pontile e viceversa con aria disinvolta, non si sa bene per fare che cosa, e parlano tra loro ad alta voce, alternando crasse risate gutturali, come solo i tedeschi sanno fare. Mentre osserviamo questo improvvisato teatrino, alle 10, puntuale, arriva Ozgur per togliere le vele per la loro manutenzione annuale. Dopo domani ci tocca, infatti, alare Habibti e metterla nel suo invaso in cantiere per l'inverno. Passo due ore buone a sciacquare con acqua dolce ed ammorbidente tutte le scotte e le cime d'ormeggio che metto ad asciugare a prua. Tania si dà da fare con le pulizie sottocoperta e una volta terminate porta la biancheria a lavare. Sul pontile facciamo la conoscenza di una signora turca che parla italiano. E' sposata con Leo, un simpatico romagnolo che conosceremo più tardi. Vivono a Cesenatico e di recente hanno comprato da un loro amico turco un Beneteau 42CC, ormeggiato poco lontano. Ci dicono che nei prossimi lo lasceranno nel Marina di Oren, ma che il prossimo anno vorrebbero portare la barca in Italia in modo da poterla utilizzare anche nella stagione invernale. Nel tardo pomeriggio ripassa a salutarci Ozgur. Ci farebbe piacere trascorrere una serata insieme prima della nostra partenza, ma l'indomani, insieme a sua moglie Semra, andranno a Smirne per alcuni giorni. Ceniamo da "Gemibasi". Sarà perchè è sabato sera, ma in giro c'è un mare di gente e anche il ristorante è pieno zeppo. Dopo cena facciamo due passi sul lungomare dove la cacofonia di musica a tutto volume la fa da padrone. Dopo una giornata trascorsa a sistemare la barca siamo stanchissimi e appena tornati su Habibti crolliamo a letto.

(Giornale di bordo)

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