CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







sabato 16 aprile 2022

Livadhia (Tilos) - Panormitis (Symi)

Lasciamo Livadhia alle 7.30. Andrew, il danese del Sun Fast 40 con la famigliola al seguito, viene a chiederci consiglio su dove ormeggiare a Symi in vista della burrasca da sud-est prevista per domenica. Gli dico che noi andremo a Panormitis, una baia aperta esclusivamente a nord-ovest e che lo stesso portolano indica come protetta da tutti i quadranti. Gli faccio anche presente che Hermann, lo skipper del 34 piedi ormeggiato dietro ad Habibti, la sera precedente mi aveva detto che lui sarebbe andato nella baia di Pedi, dove si trovano un nuovo pontile e alcune boe. Non vuole stare all'ancora con venti che dovrebbero superare i 50 nodi. Gli avevo fatto notare che la baia di Pedi, come quella della limitrofa Symi sono entrambe aperte ad est e che da parte mia preferivo non portarmi da quella parte dell'isola. Il cielo è velato, la temperatura fresca e il mare calmo. Essendoci un'arietta che non supera i tre nodi percorriamo le circa 25 miglia fino a Panormitis tutte a motore. Avvicinandoci a Symi, sul plotter vediamo dirigersi e poi entrare nella baia di Panormitis l'AIS di un traghetto della Dodekanisos Seaway. Sul loro sito, che controlliamo, viene riportato che si tratta della corsa giornaliera che prevede l'arrivo del traghetto alle 11.00 e la sua ripartenza alle 12.30. Tutti i giorni tranne la domenica. Una volta sul posto potremmo quindi valutare se ormeggiare alla sua banchina. Domani, non solo è domenica, ma per gli ortodossi è la festività delle Palme e quindi il traghetto non dovrebbe arrivare. Entriamo a Panormitis mentre si sta apprestando a salpare. Nella parte settentrionale della baia sono alla fonda un paio di barche a vela. Noi optiamo per ormeggiare all'inglese su una gittata in cemento che, almeno in questo periodo, non è utilizzata. Me ne accerto chiedendo ad un paio di persone del posto. La restante parte della banchina è attrezzata con degli anelli in ferro ai quali possono legare le cime almeno una decina di imbarcazioni ma che oggi è deserta. Scesi a terra visitiamo il monastero di San Michele Arcangelo, una costruzione che occupa, con le sue dipendenze, gran parte della baia. Si tratta di un importante luogo di culto greco-ortodosso e meta di pellegrinaggio. Il monastero è un ampio edificio in stile veneziano il cui ingresso è sovrastato da un campanile in stile barocco. La sua data di costruzione non è certa, ma secondo alcune fonti il suo nucleo originario data al 450 d.C.. All'esterno stanno effettuando dei lavori di manutenzione e vi sono numerose impalcature, mentre al suo interno vi è un'ampia corte pavimentata, abbellita da alberi e piante esotiche. Nella chiesa si trova la famosa icona dell'Arcangelo San Michele che è considerato il patrono dell'isola nonché il protettore dei marinai dell'intero Dodecanneso. Ecco spiegato il motivo per il quale, poco prima, avevamo visto il Pope del monastero benedire una barca nuova portata appositamente lì dal suo proprietario. Seduti su una delle panche nella corte Tania fa conoscenza di un anziano signore che parla un po' di francese. E' un comandante della marina mercantile in pensione, originario di Symi, e la avverte che la baia è sì ben protetta, ma che quando c'è vento forte al suo interno si crea una fastidiosa risacca. Suggerisce pertanto di non restare in banchina, ma piuttosto dare fondo in mezzo alla baia. Un suggerimento che si rivelerà assolutamente corretto. Mangiamo un panino con un bicchiere di retzina seduti ad uno dei tavoli del bar accanto al monastero. Da qualche parte nelle vicinanze ci deve essere una caserma in quanto vediamo un continuo andirivieni di militari che si apprestano ad uscire in mare a bordo di due gommoni al cui centro è posta un'enorme mitragliatrice. Prima di tornare in barca compriamo del pane e dei biscotti buonissimi al forno del monastero. La sera invece cucino una pasta alle zucchine, acciughe e mozzarella. Sceso il buio la banchina alla quale siamo ormeggiati si popola di pescatori che con le loro lenze vi restano fino a tardi. Verso le 3 di notte il vento dovrebbe cominciare a rinforzare gradualmente, mentre il picco della burrasca è atteso nel pomeriggio di domani.

(Giornale di bordo)

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