CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 29 aprile 2022

Seagull Bay - Yasica Adalari


Nella baia di prima mattina è arrivata un'altra barca vela. Telefoniamo a Farouk che nel frattempo si è spostato a Gocek per fare cambusa. Ci dice che non c'è uno spazio libero a pagarlo un milione, nè al Marina nè nella baia antistante. Ci accordiamo che ci vedremo in serata a Yasica Adalari. Partiamo alle 10 spostandoci a motore per ricaricare un po' le batterie. Facciamo una rapida puntata a Tersane, una piccola baia che sulla carta risulta particolarmente ridossata. A partire da questa sera, infatti, il vento dovrebbe rinforzare da ovest. Vi troviamo parecchie barche. Inoltre, gran parte della baia è inacessibile a causa di una serie di boe che segnalano bassi fondali. A Yasica Adalari diamo fondo in 5 metri d'acqua nella baia settentrionale dell'isola portando due cime a terra. Poco lontano, a dritta, c'è una striscia di terra coperta di sassi che chiude la baia ad est e sulla quale si trova un piccolo chiosco. Nel pomeriggio una barca a vela ormeggia davanti a noi ad una distanza appena sufficiente per non incrociare le rispettive catene dell'ancora. Farouk arriva verso le 17. Osnya, la sua giovane moglie, lo aiuta nella manovra in modo impeccabile. Vivendo in barca in modo stabile da oltre un anno ormai è diventata bravissima. Li raggiungiamo a bordo di Alisee con il nostro tender. L'accoglienza è, come ci attendevamo, molto calorosa. Facciamo la conoscenza della sorella di Osnya che ci prepara un tè di benvenuto che beviamo seduti a poppa. Farouk, che è sempre una miniera di informazioni, ci dice che sull'isolotto sul quale abbiamo portato le cime a terra ci sono molti topi e che è meglio spostare Habibti accanto ad Alisee. Terminato il tè cambiamo subito ormeggio. Il rischio di avere topi a bordo da sempre mi terrorizza. Ceniamo su Alisee: zuppa con carne macinata, fagioli e pomodorini, alla quale io aggiungo un po' di peperoncino. Un piatto delizioso. Farouk ci intrattiene per tutta la serata con la sua serie infinita di storie. E' davvero una forza della natura. Terminiamo la mezza bottiglia di raki che avevamo portato con noi seduti in pozzetto. L'aria è quasi fredda e si sta bene con indosso un pail e una giacca. Nel frattempo, ormeggiano accanto ad Habibti due grossi yacht a motore. Su uno di essi terranno il generatore acceso giorno e notte. Per fortuna il rumore è attutito dalla presenza del secondo yacht che si è frapposto tra noi e loro. Farouk si lamenta con i marinai delle due barche perchè hanno assicurato le loro cime su uno dei nostri punti di ancoraggio. Si fosse trattato di barche di piccole dimensioni poteva pure andare bene, ma i due yachts sono davvero grandi e il peso potrebbe essere eccessivo. Il vento previsto nella notte dovrebbe arrivare da prua e quindi, alla fine, lasciamo perdere. Tornati in barca ce ne andiamo subito a letto. Domani resteremo qui in attesa che il tempo migliori.
 
(Giornale di bordo)

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