CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 18 febbraio 2011

Tentazioni




Si chiamava Dorothy, era bruna e snella, i capelli ribelli le ricadevano sul viso, aveva le gambe lunghe, una bocca inquieta, negli occhi un che di angustiato. Viaggiava col marito, un essere amorfo, proprietario di grandi fabbriche non so di che, sempre immerso nelle cifre e negli affari, indifferente alla bellezza della moglie, all'angoscia che abitava i suoi occhi. Facevano il giro del mondo: lui per riposarsi, lei, come aveva confessato poi, per tentare di trovare il suo destino. Di notte rimaneva a lungo appoggiata alle murate, scrutando l'acqua.

Com'era cominciato? Non lo sapeva neanche lui. Era il Comandante, e naturalmente aveva avuto a che fare con loro; l'aveva notata, aveva ammirato la sua bellezza, l'aveva desiderata in silenzio. Lui le parlava del mare, delle tempeste e bonacce, della sua intimita' con le stelle. Quando scendeva dal ponte di comando, a notte fonda, la trovava sola, appoggiata alla murata. Parlavano di argomenti vari, gli occhi di lei a fissarlo come se l'avessero voluto decifrare. E una sera, senza sapere come ne' perche', se l'era trovata fra le braccia.

Come Comandante non se lo poteva permettere, questa e' la verita'. Quando si trova a terra in qualche porto, puo' il capitano di lungo corso abbandonarsi a orge e baccanali i piu' sfrenati. Al comando della sua nave tuttavia, deve comportarsi come un santo, superiore ad ogni tentazione. "E non ne mancano...".

(Jorge Amado, Due storie del porto di Bahia)

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