CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 8 marzo 2013

Zolfo


La prua si avvicina alla banchina del porto di Levante. Il motore tossisce. Interrompe la quiete del mare e quella delle sue guizzanti corse d'argento. Gli occhi affondano nell'acqua catturati dalle bollicine che danzano nel blu. Fa caldo a Vulcano. Anche il sole sembra avvicinarsi all'ormeggio, incuriosito dalle suggestioni dell'isola. La cima alla bitta e, subito, l'ocra colora il respiro della terra. Il paesaggio è roccia e gorgoglìo, istinto primordiale ed aria selvaggia.
L'odore acre dello zolfo si fa sempre più persistente. È profondo, intenso. Avvolge. Attraversa la pelle e stordisce. Sembra scioglierti i pensieri e purificarti lo spirito. Miti e leggende riecheggiano tra gli scogli bollenti, sussurrati da quell'aria intrisa di fumo.

(Maria Rispoli, L'isola dei crateri laboratorio di un dio)

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