CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 26 dicembre 2014

Destinazioni



Erano circa le sei della sera; una luce di color opale, nella quale il bel sole d'autunno infiltrava i suoi raggi d'oro, cadeva dal cielo sul mare bluastro. Il calore del giorno si era estinto gradualmente, e si cominciava a sentire quella leggera brezza che sembra il respiro della natura che si risveglia dopo la siesta bruciante del mezzogiorno, soffio delizioso che rinfresca le coste del Mediterraneo e che porta di riva in riva il profumo degli alberi, mescolato all'acre odore del mare. Sull'immenso lago che si stende da Gibilterra ai Dardanelli e da Tunisi a Venezia, uno yacht leggero, di forme pure ed eleganti, scivolava nei primi vapori della sera. Il suo movimento era quello del cigno che apre le ali al vento e sembra scivolare sull'acqua. Procedeva insieme rapido e grazioso, lasciando dietro a sé  una scia fosforescente. Poco a poco il sole, di cui abbiamo salutato gli ultimi raggi, era sparito all'orizzonte occidentale; ma come per dar ragione ai sogni brillanti della mitologia, i suoi fuochi indiscreti, riapparendo in cima ad ogni onda, sembravano rivelare che il dio del fuoco si era nascosto nel seno di Anfitrite, che invano cercava di celare l'amante nelle pieghe del suo manto azzurro. Lo yacht avanzava rapidamente, benché in apparenza ci fosse vento appena sufficiente a far sventolare i riccioli di una ragazza. In piedi sulla prua, un uomo di alta statura e colorito bronzeo, con gli occhi sgranati, vedeva la terra avvicinarsi a lui sotto la forma di una massa cupa di forma conica, e uscire dalle onde come un immenso cappello di catalano. "È là Montecristo?" chiese con una voce grave, piena di profonda tristezza, il viaggiatore dagli ordini del quale il piccolo yacht pareva momentaneamente dipendere. "Si Eccellenza" rispose il padrone "stiamo arrivando." "Stiamo arrivando!" mormorò il viaggiatore, con un indefinibile tono di malinconia. Poi aggiunse a bassa voce: "Sì, questo sarà il porto."

( Alexandre Dumas, Il Conte di Montecristo)

1 commento:


  1. BELLA COME ANFITRITE
    di Nino Andreotti
    (Estate 2015)

    Ninfa dall’onde uscita del Tirreno,
    ammaliante al pari di Anfitrite,
    grata a Nettuno, dio di questo mare,
    che ti protegge da flutti e frangenti,
    làsciati accarezzare dalla brezza,
    dalla soave melodia del mare,
    dal sole che ti coccola e avviluppa,
    dal calore avvolgente della sabbia,
    dal profumo d’estate sulla pelle,
    dalla magia d’un sogno vagheggiato.

    Tu aggiungi,
    con la tua leggiadria, fascino al bello.

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