CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 14 settembre 2015

Catrame, canapa e stoppa



Dal catrame e dal suo pregnante odore era facilissimo stabilire dove si trovava il cantiere e di che tipo fosse. Il catrame si faceva con legno di abete vecchio o di pino, tagliati quando erano già esauriti e da loro più non colava, vicino all'intaccatura, il liquido di resina. Il loro tronco rimaneva a lungo a cuocere o ad ardere finché alla fine restava una materia densa e scura. E anche questa veniva poi ripulita per togliere tutte le impurità residue. Non si può concepire la costruzione della più semplice forma di barca senza catrame (penso e mi riferisco sempre al catrame vegetale). Il catrame impedisce che le tavole di legno, al caldo o all'umidità, fermentino come il vino, chiude le cavità ed arresta la marcescenza. Viene altresì passato come un rivestimento sulle funi, soprattutto su quelle più spesse, e sulle doghe delle botti... Anche la canapa richiede un trattamento laborioso. Anch'essa, come il materiale di legno, viene messa a bagno o a riscaldare per liberare il suo fusto dalla resina e dal grasso, a scolare e a seccare al sole come il sale; poi bisogna strofinarla e batterla come fosse una spugna, pettinarla perché il suo fusto si ripulisca e si addolcisca per poterla infine annodare in trecce per ricavarne funi, tesserla per fare le vele... La stoppa è forse la componente più modesta dell'attrezzatura di bordo. I suoi filamenti sono di canapa o lino. Vengono lavati, asciugati, pettinati, poi lavorati a dovere. Diventano lisci e serici, bianchi come la canizie oppure si trasformano in ciocche bionde come il tabacco. La stoppa detta marinara è necessaria per la riparazione di un piccolo caicco come di un grosso galeone. E' in grado di tappare i buchi nelle fiancate dello scafo o le fessure nelle assicelle della coperta. Quando dall'albero si stacca un nodo essa lo rimpiazza, riempiendo lo spazio lasciato vuoto.
 
 
(Predrag Matvejevic, Breviario mediterraneo)

2 commenti:

  1. incredibile pensare oggi alla resina epossidica, pittura poliuretanica, vele in dacron, e come hanno semplificato la vita del costruttore e allungato quella delle barche.. Però sarebbe importante saper usare questi materiali storici.

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