Il viaggio in treno durò diverse ore. Presi posto come mi fu possibile in una carrozza di terza classe sulla quale stavano ammucchiate famiglie e lavoratori del porto. Una gazzarra incontenibile mi andò cullando lentamente. Aneddoti di quartiere, pettegolezzi di vicinato, fatti di sangue, eventi sfrontati e brutali, grida e pianti infantili, l'eterna e scialba materia di quelle vite senza nome e senza volto che riassume sempre per me ciò che la gente di mare chiama "stare sulla terraferma" e che finisce con il provocarmi un'irritazione opprimente.
(Alvaro Mutis, Ilona arriva con la pioggia)
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