CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 2 settembre 2018

Contraddizioni


Sul mare piu' che altrove si sente la necessita' di una religione; sul mare piu' che altrove si stende libero il linguaggio di Dio, or quasi vento piacevole, or quasi lampo che dall'una all'altra estremita' dell'orizzonte risponde a se stesso. Sul mare piu' che altrove si sente la piccolezza dell'uomo, contrapposta al suo smisurato ardimento. E c'e' qualcosa di vero nel petimus stultitia; e il duplice stato dell'uomo di mare spiega quella stana indole sua: bestemmiatore e pio, sofferente della fatica e inebriantesi de' piaceri, intemperante e astinente, crudele e buono, bestiale e fornito di rettissimo senso. Nell'orgoglio di combattere la natura e di comandarle, e s'avventa contr'ogni legge di natura e contro Dio. Nel sentimento continuo del proprio nulla, e s'umilia dinnanzi a Dio, e sente la voce della natura piu' forte percuotergli il cuore: e tra questi due stati va sempre ondeggiando, come il suo terribile ed amato elemento. - Tu se' un mar vivente: questa sovrana espressione io sentivo fuor delle porte di Livorno dalla bocca di un marinaio; e potete ben credere che i letterati non l'hanno inventata.

(Niccolo' Tommaseo, Della bellezza educatrice, pensieri) 

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