CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 19 novembre 2018

Il mare d'autunno


Avevo dimenticato quanto fosse bello il mare in autunno. Avevo addirittura dimenticato di vivere in una citta' con il mare. Non parlo del mare, quella distesa d'acqua su cui si muovono le navi, il sostituto liquido della terra; quello lo vedo ogni mattina dal balcone. Avevo dimenticato che la mia citta' avesse il mare, quello vivo, il compagno di giochi della tua infanzia, l'amico fedele dell'adolescenza, lo specchio dei pensieri dell'eta' adulta. Sul mare non si muovono i mercantili, si muovono i sogni. Dal mare nasce il sole e nel mare va a riposare la luna. E, ad ottobre, il mare ti guarda sincero sotto un sole caldo che non fa male. Nel silenzio della domenica cittadina il mare ti racconta dei giochi dei bambini, degli amori estivi dei ragazzi. Ti sussurra dei sogni che gli sono stati affidati nelle calde notti estive dalle anime inquiete di ogni dove. Perche' il mare e' un custode, conserva e non dimentica. Fa tesoro di ogni cosa e la restituisce quando e' necessario a chi ne ha piu' bisogno. Il mare d'autunno e' un amico sincero. Se ne hai bisogno e' li', nonostante sappia che per i prossimi mesi sara' dimenticato da tutti, anche da te. In autunno il mare si riposa, ascolta chi ne ha bisogno e risponde con il suo mormorio quieto e dolce. Chi puo' vada a salutarlo, a ringraziarlo e ad assicurargli che non ci si dimentichera' di lui. Vada ad affidargli i suoi desideri, a confidargli i suoi sogni: il mare li portera' al largo e li fara' crescere per poi restituirli, vigorosi e forti, al primo sole di primavera.

(Valerio Granato, Pensieri)

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