CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 21 marzo 2019

Ormos Vathikelou (Canale di Trikeri)



Le previsioni di Meteo Greece si confermano attendibili. Nelle prime ore del mattino, mentre ancora siamo al caldo sotto il piumone, sentiamo arrivare le prime raffiche. Il ridosso è perfetto. Il vento forte da nord spazza via rapidamente le poche nuvole che coprono il cielo, ma rende l'aria frizzante. Facciamo quindi colazione in quadrato e solo verso le 10, quando il sole ha riscaldato un poco l'atmosfera, mettiamo il naso fuori. Oggi ce ne staremo tranquilli in questa bellissima rada lasciando che il vento spazzi a suo gradimento il canale di Trikeri. Seduti al riparo dello spray hood ci guardiamo intorno. Le colline circostanti sono ricoperte di vegetazione. Molti gli uliveti dove alcuni contadini stanno potando i rami. Il rumore delle motoseghe non disturba più di tanto. In alcune zone vediamo sollevarsi colonne di fumo denso provocate dall'erba secca che i contadini stanno ammassando e bruciando. Certo, con questo vento non ci sembra proprio l'operazione ideale da fare oggi, ma al tempo stesso pensiamo che sappiano il fatto loro. Peccato per quel taglio orizzontale che attraversa tutta la montagna alle nostre spalle. Stanno costruendo una nuova strada. Avrà la sua utilità, ma purtroppo deturpa un po' la zona. Al fondo della baia ci sono un paio di case, che tuttavia al momento ci sembrano disabitate. Notiamo anche, non lontano da Habibti, un sub che nuota a pelo d'acqua segnalato dalla sua bandierina. Qui il fondale degrada immediatamente e ad un paio di metri dalla riva la profondità è di quasi 10 metri. C'è anche una discreta marea. Ci dedichiamo alla lettura, godendoci il sole. Sto terminando "Atlantico andata e ritorno" di Paolo Casoni. Interessante. Ho visto spesso l'autore nel negozio di Guido a Punta Ala, port d'attache del suo Halberg Rassy 53, Ariel, con il quale ha fatto la seconda traversata atlantica descritta nel libro. Non ci dispiace questa nuova sosta odierna. Nel programma di massima che avevo buttato giù prima della partenza, oggi avremmo dovuto raggiungere Palaio Trikeri, sull'omonima isola, all'entrata del golfo di Volos. Ma con il vento odierno sarebbe stata una faticaccia, e poi i programmi sono fatti per essere modificati. Il golfo di Volos presenta comunque degli ancoraggi interessanti e chissà se in futuro, avendo un po' più di tempo a disposizione, lo si possa visitare. Certamente se ci sarà una prossima volta da queste parti, il canale dell'Eubea lo faremo scendendo e magari in una stagione con un po' piu' di barche in giro in modo da non restare bloccati a lungo a Khalkis. D'altra parte lo sapevo bene a che cosa saremmo andati incontro percorrendolo da sud a nord. E, avendolo fatto in questa stagione, ci è ancora andata bene. In estate, con il Meltemi sarebbe stato molto più disagevole. Alle 15 pranziamo in pozzetto. Per l'occasione apriamo una delle nostre preziose bottiglie che ci seguono dall'Italia. E' un Fieno di Ponza, un bianco secco che avevamo comprato in un'enoteca del porto pontino un paio di anni fa e che ci porta indietro con la memoria alle prime miglia di questa nostra piccola avventura. Accompagna perfettamente le penne alle zucchine e cipolle rosse che ho preparato. Nel pomeriggio, quando il sole comincia ad abbassarsi dietro alla collina, la temperatura diventa subito più fresca e ci ritiriamo sottocoperta accendendo il riscaldamento. Avendo finito di pranzare alle 16 non ceniamo, ma prima di andare a letto ci facciamo un bicchierino dell'ottimo Tzipouro comprato ad Itaca e che, purtroppo, sta quasi finendo.

(Giornale di bordo)

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