CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







sabato 25 gennaio 2020

L’ombra atlantica



Tutti coloro che amano il mare o ne percepiscono l’attrazione, dovrebbero “cercarsi” al suo interno percorrendo la vasta distesa oceanica e di altri mari. Questa esperienza è ben diversa, lascia solchi profondi, insondabili, si imprime sotto pelle e infine evoca un “richiamo” come farebbe una sirena. E’ un suono particolarmente incredibile, come un tuono lontano, cupo, profondo, che si avvicina veloce cambiando la melodia similmente ad un frangente che irrompe sulla battigia trascinando nella risacca il peso della disperazione per aver perso la sua forma.  E’ il desiderio di molti appassionati cercare di comprendere il significato di tanta vastità.  Una volta partiti si può solo avanzare. La rinuncia può essere contemplata solo in casi di estrema necessità e forse è questo il vero insegnamento di una traversata atlantica. Avanzare contro qualsiasi cosa possa impedire di raggiungere l’arrivo previsto.  E’ una lotta con se stessi, con le capacità, la forza, la caparbietà, le paure, i timori, l’adattamento fisico e morale, la volontà, le sicurezze.  In Oceano l’uomo si “ridimensiona” ritrovando il giusto rispetto verso l’Elemento Acqua che genera la vita, mentre comunemente la si ignora.

(Maurizio Lamorgese, L’ombra atlantica)

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