Svegliato alle 8.30. Il cielo è perturbato, ma secondo le previsioni se dovesse piovere dovrebbe essere poca cosa. In questi giorni in porto sono stato bene, ma ora desidero fare un’uscita in mare di qualche giorno approfittando del fatto che il tempo, seppur non bellissimo, dovrebbe essere quanto meno accettabile. Preparo la barca per la partenza. È diverso tempo che non esco in mare da solo, cosa alla quale ero abituato prima che Tania mi raggiungesse in Italia. C’è sempre qualcosa di speciale quando si è soli in barca. Si vive un’intimità con il mare e con se stessi un po’ speciale. Che non sia più abituato a star solo me ne accorgo fin da subito mentre mi preparo alla partenza. Infatti mi viene naturale parlare tra me e me a voce alta. Meno male che non mi vede nessuno. Nella breve traversata fino a Porto Azzurro non incontro anima viva. Il mare è calmo e c’è un leggero sud-ovest che mi consente di navigare a vela, anche se ad un’andatura un po’ blanda. Sull’Elba ci sono delle nuvole nere e qualcuna la incontro anche sulla mia rotta. Sono nuvole basse, che quasi paiono toccare il mare. Do fondo nella baia di Porto Azzurro in 12 metri d’acqua filando tutti i miei sessanta metri di catena. Questa notte voglio dormire tranquillo. Nella baia non ci sono altre barche alla fonda. All’orizzonte, in direzione di Castiglione della Pescaia, appare un bellissimo arcobaleno. Resto per un’ora abbondante seduto in pozzetto a guardarmi intorno. Poi, quando la temperatura comincia a diminuire, scendo sottocoperta. Non so ancora cosa mi preparerò per cena. Probabilmente delle patate con un po’ di formaggio. Mi accorgo che la bottiglia di Falanghina comprata in offerta alla Coop è frizzante. Accidenti, non me ne ero accorto. Farò finta che si tratti di prosecco. Stiamo veramente parlando dei grandi problemi della vita. Con il buio mi dedico un po’ alla lettura e in serata un po’ di Tv.
(Giornale di bordo)
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