Nonostante il cielo sia meno nuvoloso di quanto previsto, il tempo resta perturbato e il mare abbastanza agitato. Alle 8.30 passa Stefano a prendere il tender. Gli serve per prendere le corrette misure per i paranchi che verranno installati sulle due gruette che monteremo a poppa. Condivido con lui la mia preoccupazione per il fatto che i candelieri di Habibti si trovano esattamente all’altezza della murata della barca a motore che ora è ormeggiata sulla nostra destra. In caso di forte grecale, con la nostra barca sbandata, c’è il serio rischio che i candelieri finiscano per strisciare contro la murata e la sartia esterna contro il suo pulpito di prua, anch’esso molto alto. Se ciò accadesse, poiché siamo noi ad essere sopravvento in caso di danni la responsabilità sarebbe a nostro carico e sarebbe la nostra assicurazione a dover pagare. È una situazione che non mi piace per niente. Inoltre, il posto barca non è regalato, almeno si potessero dormire sonni tranquilli. Domani ne parlerò con l’agenzia per vedere se si può trovare una soluzione. Dopo un rapido salto a Follonica ho trascorso tutto il pomeriggio a pulire il teak in coperta. Un lavoro che mi ha preso sei ore e tanta fatica, ma il risultato è soddisfacente. Alle 20, dopo una rigenerante doccia calda, abbiamo cenato: salmone e patate al forno. Poi la solita mezz’oretta di Tv prima di andare a letto. La schiena è un po’ a pezzi, ma il lavoro è venuto bene.
(Giornale di bordo)
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