Molte delle barche che hanno trascorso qui la notte sono partite abbastanza presto. Noi ci siamo preparati con calma e verso le 10 abbiamo lasciato anche noi il nostro gavitello. Siamo partiti a vela lasciando che il poco vento odierno ci spingesse lentamente fuori dalla baia. Nel bel mezzo di quest’ultima, alla fonda, c’era una splendida barca a vela in legno di almeno venticinque metri di lunghezza. Naturalmente batteva bandiera di Malta. Abbiamo veleggiato “combattendo” contro i refoli per fare avanzare la barca fino alla metà del canale che separa l’isola di Budelli da quella di Spargi. Poi il pochissimo vento che c’era è scomparso definitivamente e abbiamo acceso il motore. Tenendo sulla nostra sinistra le due mede che segnalano due secche davanti alla Maddalena con un breve traverso siamo entrati a Porto Palma. È sempre una piccola emozione ritornare nel luogo in cui tanti anni fa ho imparato ad andare a vela. Ormeggiamo ad uno dei gavitelli che sono stati messi nella baia. Nel pomeriggio le barche cabinate del primo corso del CVC hanno riempito la baia ed è stato bello vederle gironzolare, insieme alle piccoline del corso deriva, intorno ad Habibti. Si è pranzato in pozzetto e poi, come al solito, al tramonto si è fatto un bagno in mare. La serata è trascorsa, come quelle precedenti, nella lettura di “Alla ricerca dei porti romani” dell’amico Roberto Soldatini. Interessante, anche perché da buongustaio qual’è dà un sacco di buone dritte di ottimi ristoranti incontrati lungo la sua rotta.
(Giornale di bordo)
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