Che durante la notte il vento sarebbe girato da nord-est lo sapevo. Ma Lamma Toscana indicava un vento leggero. Così, quando alle 4 del mattino ho sentito la prua di Habibti cominciare a beccheggiare leggermente non mi sono preoccupato. Mi sono limitato a controllare di essere sufficientemente distante da terra e dal pontile galleggiante del cantiere di “Cala di Mola”. Il buio della notte, tuttavia, era rischiarato da una serie continua di fulmini poco più a sud. Sul trimarano alla fonda accanto a noi la coppia di francesi si stavano apprestando a salpare. Da parte mia, prima di decidere se seguire il loro esempio oppure no, ho preferito attendere un poco per vedere se il temporale fosse passeggero. Pertanto, sono rimasto di guardia per una mezz'oretta, fino a quando il vento dagli iniziali 10 nodi è salito a 25, senza dare per nulla la sensazione di volersi calmare a breve. Con lui è aumentato parecchio anche il moto ondoso. Un binomio che ha finito con il rendere l’ancoraggio insostenibile. E così, alle 5, salpiamo anche noi. Una decina di minuti più tardi l'anemometro segnava 34 nodi, mentre la sarabanda di lampi e tuoni non accennava a diminuire. Avanziamo con un po’ di fatica in queste condizioni per una mezz’oretta poi, nel giro di meno di un minuto, la situazione cambia totalmente: pur se il moto ondoso resta importante il vento sparisce quasi del tutto, fino a scendere a 4 nodi. Avvicinandoci a Punta Ala si rialza nuovamente. Questa volta però senza superare i 20 nodi. Solo in porto regna una calma perfetta. Una volta terminato l’ormeggio andiamo subito da “Bamboo”. Un cappuccino e un cornetto ce li siamo proprio meritati! Recuperiamo anche le chiavi dell'auto che Sandro ci aveva lasciato da Beccucci. Benché sia rimasta ferma per un paio di mesi parte al primo colpo. Tornati in barca ci rendiamo conto che Habibti necessità di un po' di cure e quindi con Tania ci mettiamo di guzzo buono. Olio di gomito per e un paio d’ore e il gioco è fatto. Una super doccia e poi pranziamo verso le 16: tranci di pizza, mozzarella e insalata con una bottiglia di Aragosta spumante brut. Con il buio ci stendiamo sul divano con il piumone sulle gambe per stare al caldo. Ci godiamo un po’ di relax, mentre fuori sentiamo che il grecale continua a soffiare forte. Ripensiamo agli ultimi giorni, alla traversata dalla Corsica, ma soprattutto al nostro arrivo a Porto Azzurro due giorni fa e poi la ripartenza stamattina. Certo non si può dire che siano avvenute in tutta tranquillità.
(Giornale di bordo)

Nessun commento:
Posta un commento