CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 11 dicembre 2025

Punta Ala


La notte è stata fredda e umida, anche se sotto al piumone si stava d’incanto. Mi sono svegliato alle 7, mentre incominciava a venir chiaro. Alle 8 ho chiamato Stefano dicendogli di ritardare un poco la sua venuta a Punta Ala. Il tendalino e i pannelli solari sono tutti bagnati e prima di toglierli è meglio attendere che il sole li asciughi un poco. Stefano arriva che manca poco alle 11. C’è un forte contrasto tra quando si è al sole e quando si è all’ombra. Al sole si potrebbe stare tranquillamente con le maniche corte, ma appena ci si sposta in un’area ombreggiata il maglione non è di troppo. Stefano ha portato nel suo laboratorio, oltre al tendalino, a cui voglio aggiungere un tirante in acciaio per tenerlo più teso, anche la moquette, che necessita di essere lavata. Sul pontile ci sono un paio di persone a bordo delle loro barche. Stanno facendo qualche lavoretto. È un peccato che pur essendo in così pochi nessuno scambi un cenno di saluto. Faccio uno spuntino seduto in pozzetto. Quelli dell’Olympic Marina mi chiedono per mail di mandargli una copia del libretto della barca e dell’assicurazione. Cosa che faccio subito. Nel pomeriggio ho una interessante conversazione telefonica con Tomaso, un amico di amici, al quale, avendo egli una grande esperienza velica, chiedo il parere su una serie di lavori che intendo far fare su Habibti una volta in cantiere. È una persona decisamente competente e, parlando con lui a proposito dei lavori di refitting che intendo far fare, imparo alcune cose interessanti che ignoravo. Verso le 16 faccio un salto a Follonica da Stefano per scegliere il tessuto con il quale far fare una fodera per i divani. Poi alle 19 sono a Castiglione della Pescaia dove ho appuntamento con Sandro in un’enoteca. Chiacchieriamo un poco di barche seduti davanti ad un bicchiere di vino rosso. Poi, una volta usciti dal locale, mentre stiamo entrando in una pizzeria, Sandro incontra un amico che non vedeva da tempo. Si chiama Andrea ed è armatore di un Amel Super Maramu. Ora la sua barca è nel cantiere di Scarlino che ha raggiunto facendo la traversata in solitaria da Port Mahon. La serata è gradevole e quando rientro in barca, verso le 23, in giro non c’è proprio più nessuno.

(Giornale di bordo)

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