CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 7 ottobre 2010

Anelito


E' la calma, la calma soave di un mattino nel Mezzogiorno, e gia' mi pare di aver lasciato da settimane, da mesi, da anni le persone che parlano e si agitano; mi sento pervadere dall'ebbrezza di essere solo, la dolce ebbrezza del riposo che nulla turbera', ne' la lettera bianca , ne' il dispaccio turchino; ne' il campanello della mia porta, ne' l'abbaiare del mio cane. Non mi si puo' chiamare, invitare, trascinar fuori, opprimere con sorrisi, assillare di cortesie. Sono solo, veramente solo, veramente libero.
Quanto a me, galleggio dentro una dimora alata che si dondola, graziosa come un uccello, piccola come un nodo, piu' morbida di un'amaca e che erra sull'acqua, a piacere del vento, senza essere attaccata a nulla.
(Guy de Maupassant, Sull'acqua)

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