CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 6 aprile 2011

Ovunque...



Sull'acqua ancora una volta, malgrado tutto sull'acqua!
E le onde sotto di me scalpitano come un destriero
che conosce il suo cavaliere. Sia benvenuto il loro mugghiare!
Ovunque mi portino, mi guidino rapide!
Anche se l'albero teso dovesse fremere come una canna,
E la tela lacerata sventolando si disperdesse nella burrasca,
Pure debbo andare; perche' sono come un'alga
dagli scogli strappata, nella schiuma dell'oceano a salpare
Ovunque i flutti la sbalestrino, o il respiro della tempesta prevalga.

(George Gordon Byron, Il pellegrinaggio di Childe Harold, Canto III)

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