CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 30 maggio 2011

Lontano lontano sull'acqua


In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.
Accanto a lui un imbecille
un signore che ne ha
tristemente pesca con la lenza.
Egli non sa perche'
vedendo passare una chiatta
la nostagia lo afferra.
Anch'egli vorrebbe partire
lontano lontano sull'acqua
e vivere una nuova vita
con un po' di pancia in meno.
In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.
Il bravo pescatore con la lenza
torna a casa senza un sol pesce.
Apre una scatoletta di sardine
e poi si mette a piangere.
Capisce che dovra' morire
e che non ha mai amato.
Sua moglie lo compatisce
con un sorriso ironico.
E' un'ignobile megera
una ranocchia d'acquasantiera.
In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.
Sa bene che i battelli
son grandi topaie sul mare
e che per i bassi salari
le belle barcaiole
e i loro poveri battellieri
portano a spasso sui fiumi
una carrettata di figli
soffocati dalla miseria
in estate come in inverno
con non importa qual tempo.

(Jaques Prevert, In estate come in inverno)

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