CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 19 maggio 2011

Mari in tempesta



Le tempeste dei Mari del Sud sono una delle grandi rappresentazioni della natura. Nessuno e' spettatore quando le vive e l'uragano diventa uno specchio magico che riflette dal fondo dell'oceano le paure e le sfide che portiamo dentro. Le onde precipitano dall'orizzonte col verde desiderio di scardinare ogni certezza. Al di sopra un muggito opaco annuncia il ritorno alle convulsioni delle origini. Il modo piu' adatto per attraversarle e' abbandonarsi con destrezza di fuscelli alla ballata. Il sole talvolta appare tra squarci di cielo e allora l'orrore cresce. Quando i colori scompaiono in una scala di grigi in cima a cui sta la pece, gli occhi si posano oltre il limite che il nostro sguardo e' abituato a contemplare per sentirsi individuo in un panorama. Non siamo piu' noi, e anche se cio' e' anacronistico, la conseguenza prima e' l'impotenza e la sconda, a volte, una feroce allegria.


(Stanislao Nievo, Le isole del paradiso)

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