Mi volsi verso il mare; i cavalloni correvano allegramente, onda dopo onda, le criniere al vento, galoppando uno dietro l'altro lungo la spiaggia, innalzandosi, incurvandosi, cadendo uno sull'altro sopra la sabbia pestata. Al largo, il salmastro, i gabbiani spaventati, la sterminata schiera dei destrieri marini che nitrendo si chiamano l'un l'altro a raduno per l'assalto ad Aros, e vicino, dinnanzi a noi, quella linea di sabbia piatta che, nonostante il loro numero e la loro furia, essi non avrebbero mai potuto superare.
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