CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 31 agosto 2011

L'onda immemore



Soprattutto io che, partito per vedere il regno delle tempeste, non trovavo mai, nelle mie passeggiate con Madame de Villeparsis, l'Oceano che spesso vedevamo solo in lontananza dipinto tra l'interstizio degli alberi, abbastanza reale, abbastanza liquido, abbastanza vivo, che desse abbastanza l'impressione di lanciare le sue masse d'acqua e che avrei amato veder esclusivamente immobile sotto un lenzuolo invernale di nebbia, non avrei mai creduto di poter sognare ora un mare che non fosse piu' che un vapore biancastro senza consistenza e colore.....io mi ero sempre sforzato davanti al mare, di escludere dal mio campo visivo sia i bagnanti in primo piano, gli yacht dalle vele troppo bianche cosi' come un costume da spiaggia, tutto cio' che mi impediva di convincermi che stavo contemplando l'onda immemore che srotolava gia' la sua vita misteriosa prima dell'apparizione della specie umana, e fino ai giorni radiosi che mi sembravano rivestire con l'aspetto banale dell'estate universale quella costa di nebbie e di tempeste, segnarvi una semplice battuta d'arresto, l'equivalente di quello che in musica viene chiamato "una misura a vuoto"....

(Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)

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