CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 2 settembre 2011

Ruahatu



Arrivo' il giorno in cui vennero lanciate in mare due grandi piroghe appaiate, munite a prua di una lunga pertica [alla quale e' appesa la corda con l'amo] che si puo' sollevare bruscamente per mezzo di funi quando il pesce abbocca, per issarlo a bordo. Uscimmo dalla barriera corallina e ci dirigemmo verso il largo. Una tartaruga ci osservava mentre passavamo. Arrivammo in un punto dove il mare e' molto profondo. Lo chiamano "il buco dei tonni" perche' e' li' che i tonni dormono la notte, molto in fondo, al riparo dai pescecani. Uccelli marini in stormi fitti come nuvole osservavano i tonni e quando li vedevano apparire sotto la superficie dell'acqua si tuffavano in picchiata, riemergendo con brandelli di carne nel becco. Una carneficina. Chiesi come mai non si pescavano li' i tonni, nel "buco dei tonni", con una lunga corda. Mi risposero che quello era un luogo sacro: l'abitazione di Ruahatu, il dio del mare.

(Paul Gauguin, La pesca dei tonni)

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