CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







lunedì 26 settembre 2011

We're Here


Una goletta da pesca, avendo le murate molto basse sull'acqua, si trova naturalmente in stretti rapporti con tutto quanto la circonda. L'orizzonte si mostrava solo quando la piccola We're Here si trovava in cima ad un'onda, ma, di solito, navigava facendosi strada a gomitate, a urtoni o a moine affettuose, attraverso profondita' nere, azzurre o grigiastre, racchiuse tra muraglie adorne, da una parte e dall'altra di venature di schiuma gelatinosa. Oppure strisciava, carezzevole, lungo il fianco di qualche enorme montagna d'acqua e, intanto, sembrava dicesse: "Certo, non vorrete farmi male? Non sono che la piccola We're Here". Poi, scivolava via, con un risolino soffocato tra se' e se', fino a quando non veniva sbalzata in alto da qualche nuovo ostacolo. Il piu' ottuso degli uomini non puo' assistere a simile spettacolo, per molti giorni, un'ora dopo l'altra, senza notarlo. E Harvey, essendo tutt'altro che ottuso, comincio' ad apprezzare e a godere l'aspro coro delle onde, quando le loro creste s'infrangono l'una dietro l'altra, in un incessante scroscio; la fretta del vento che liberava gli immensi spazi, ammassando le ombre azzurrine e purpuree delle nubi; la splendente aurora, quando il sole si leva in un'aureola di fiamma; le spirali delle nebbie mattutine e il loro lento dissolversi come muraglie che crollino, a una a una, sulla candida distesa; lo splendido e salmastro riverbero del meriggio; il bacio della pioggia su miglia e miglia di acqua morta e liscia; il frettoloso oscurarsi del mondo al calar della sera; l'infinito scintillare del mare sotto il chiaro di luna, quando il bompresso aguzzava, solenne, la cima verso lontane stelle...

(Rudyard Kipling, Capitani coraggiosi)

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