CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 28 marzo 2014

Destini incrociati






Per la prima volta in molti anni Marcel resto' in plancia dopo aver attraccato, invece di scendere subito a terra come al solito. Sundgren lo osservava. Mai nei quindici anni passati insieme sullo stesso ponte l'aveva visto in quello stato, nemmeno nei momenti piu' critici. Marcel aveva commesso un errore di valutazione. Aveva dato macchine indietro con qualche secondo di ritardo e la prua della nave aveva urtato violentemente il molo. Come sempre quando si trattava di Marcel, Sundgren non ci capiva niente. Ma che avesse potuto compiere anche quel minimo errore di manovra lo preoccupava molto piu' di tutte le sue stranezze e fantasie. In un primo momento Sundgren credette sul serio che Marcel fosse stato colpito da un'emorragia cerebrale, Sono cose che capitano, dopo tutto. Ma poi segui' lo sguardo del capitano. Sul molo, a pochi metri l'una dall'altra, c'erano quattro persone, due uomini, una donna e una ragazza, che guardavano in direzione di Marcel e di Sundgren. Una sembrava una faccia conosciuta.

(Bjorn Larsson, Il porto dei sogni incrociati)

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