CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







giovedì 22 maggio 2014

Caro fratello





Caro Fratello, dopo la mia partenza di Genova io vi ò scritto una lettera che stavo a Gibilterra, ai 17 dicembre, adesso vi fo sapere il rimanente del viaggio, partiti che siamo di Gibilterra il nostro vapore andava a Golfie velle giorni bonissimi tempo placito infino ai 23 dicembre, ma il giorno 23 era una bonissima giornata quando la circa le 4 e 1/2 pemeridiane che stavano tutti a cena in Cuperta pacifichi, quando ad un tratto si sentì una voce che strilla e fogo e fogo e non vedendo che Cielo e acqua ad un tratto siamo tutti scoloriti tutti siamo venuti di mille colori da per tutto si sentiva a piangere chi piglia in brazio il figlio chi abbrazia la moglie chi butava ordegni in mare chi recitava li litanie della madona chi stava in ginochio colle mani giunte in Conclusione erino tutti rassegnati al voler di Dio e poi graziando l'altissimo non è suzesso nulla. E cosa era? avevano aceso fogo in stala dei manzi, e non è stato nulla, navigando sempre benissimo che il giorno di Santo Stefano si alza una burasca molto cativa che erino in pericolo che a vedere il nostro naviglio a scombatere contro le onde che feva terore à durato 30 ore e poi è fatto plazito e sereno quando poi siamo passati all'ultimo dell'anno abiamo strapassata la linea il locatore e avemo soferto 3 giorni di grande calore ma un calore soportabile i rimanenti dei giorni li abiamo passati pacifichi. Quando poi una lunga navigazione di 30 giorni finalmente il giorno 11 Gennaio di bel mattino sià principato a vedere le montagne del Brasile alora tutti siamo messi a strillare e viva e viva la merica infino ai 12 prima di giorno siamo arivatti al porto di Rio Zaneiro....

(Lettera di Gio Batta Mizzan al fratello, 1878)

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