CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







domenica 16 novembre 2014

Pharaon




Il 24 febbraio 1815, la vedetta di Notre Dame de la Garde segnalò il tre alberi Pharaon, proveniente da Smirne, Trieste e Napoli. Secondo l'uso, un pilota costiero parti' subito dal porto, passò rasente il castello d'If ed ando' ad abbordare la nave tra il Cap de Morgiou e l'isola di Riou. Sempre secondo l'uso, la spianata del forte Saint-Jean si era immediatamente riempita di curiosi: a Marsiglia l'arrivo di un bastimento è sempre un avvenimento, sopratutto quando il bastimento, come nel caso del Pharaon, è stato costruito,  armato, stivato, nei cantieri dell'antica Focea e appartiene a un'armatore della città.  Intanto il bastimento procedeva: aveva felicemente superato lo stretto che qualche scossa vulcanica ha scavato fra le isole di Calseraigne e Jarre, aveva doppiato Pomegues e procedeva sotto le tre vele di gabbia, il grande fiocco e la randa, ma con un'andatura così lenta e triste che i curiosi, con l'istinto che presagisce una disgrazia, si chiedevano quale incidente poteva essere successo a bordo. Peraltro gli esperti di navigazione capivano che, se era accaduto un incidente, non poteva riguardare il bastimento medesimo, perché la sua navigazione aveva tutte le caratteristiche di una nave perfettamente a posto: l'ancora era appennellata, le sartie di bompresso sganciate e accanto al pilota che si accingeva a dirigere il Pharaon nella stretta imboccatura del porto di Marsiglia stava un giovane con lo sguardo sveglio e i gesti rapidi, che sorvegliava ogni movimento della nave e ripeteva ogni ordine del pilota.


(Alexandre Dumas, Il Conte di Montecristo)

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