CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 16 marzo 2018

Fiskardo - Lefkas


Nella notte si è alzato il vento da sud e nel porto entrava un po' di risacca. Il nostro ormeggio era però nella parte più protetta del porto, il che ci ha consentito di dormire relativamente bene. Al mattino noto anche che la bassa marea ha fatto sì che il livello dell'acqua si fosse abbassato di una ventina di centimetri. Bene quindi avevo fatto ieri sera a scostare ulteriormente la barca dalla banchina. Al momento di salpare, poichè per questo motivo le cime d'ormeggio non erano messe a doppino, mi sono fatto aiutare da due locali di passaggio sul molo. Una scena alla "Nous vulevon savuar" di Totò: uno che da inesperto slegava maldestramente nodi e passava cime che cadevano in acqua e l'altro che gli traduceva in greco le mie istruzioni in inglese che capiva a metà. Con un po' di fatica, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Nel canale tra Cefalonia ed Itaca c'erano 20 nodi di vento, poi aumentati a 25 in quello tra quest'ultima e Meganisi. Con la sola randa la barca era un po' troppo orziera e il timone un po' duro. Problema risolto aprendo di poco il fiocco. Sarebbe stata una buona occasione per provare a montare la nuova "storm bag", ma ci ho pensato in ritardo, nel momento in cui eravamo già entrati nel passaggio tra le isole di Meganisi e Lefkada. Qui il vento non arrivava più al traverso ma al gran lasco. Superata Skorpio poichè l'andatura era diventata di poppa piena e la randa instabile, si è deciso di ammainarla considerate anche le poche miglia mancanti all'ingresso del canale delimitato da boe che conduce a Lefkas. Dopo una mezz'ora ormeggiamo con un forte vento di traversia al pontile assegnatoci nel Marina al posto numero 54. Scesi a terra completiamo le formalità e facciamo quattro passi in paese acquistando anche i biglietti dell'autobus che domenica ci porterà ad Atene. Una soluzione quella dell'autobus un po' più scomoda ma decisamente più economica rispetto all'affitto di un'autovettura. Quelli della AVIS, infatti, mi avevano chiesto 45 euro giornalieri per l'auto (e fino a qui ci siamo) e 280 euro (si, dico bene, 280 euro) di sovrattassa dovendola lasciare all'aeroporto di Atene. Per un totale di 335 euro ai quali, naturalmente, occorreva aggiungere la spesa del carburante e quella per i vari pedaggi autostradali. Una vera follia. Lefkas è un Marina ben organizzato, dove si possono trovare forniti negozi di nautica e una buona assistenza. Qui hanno sede numerose compagnie di charter. Tuttavia, questa località, tranne in estate dove da giugno e fine settembre è in funzione il limitrofo aeroporto di Preveza, non è ben connessa con la capitale. Il che ne costituisce, a mio parere, un grosso limite. Prima di tornare in barca ceniamo in uno dei ristoranti sul lungomare. Proviamo ad assaggiare qualche piatto un po' più articolato rispetto a quelli soliti riportati sul menu. Errore. In Grecia, sul fronte culinario credo sia meglio non discostarsi dalla semplice cucina tradizionale evitando quindi di inventarsi qualcosa di nuovo.

(Giornale di bordo)

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