CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 9 marzo 2018

Vathi (Meganisi) - Ormos Sivota


Oggi il vento si è placato. Continua ad esserci il sole ed è arrivato il momento di continuare il nostro viaggio. Per individuare la nuova meta c'è veramente l'imbarazzo della scelta. Decido di tralasciare la vicina isola di Atakoi e quelle un po' più lontane di Kalamos e Kastos. Mi ci vorrei fermare quando, una volta riaperto il canale di Corinto, scenderemo verso il golfo di Patrasso. Ci dirigiamo invece verso Lefkada dove nel suo lato meridionale si trova uno stretto fiordo ben ridossato dai venti settentrionali. E' Ormos Sivota, che raggiungiamo in un paio d'ore di navigazione attraversando lo stretto canale che separa le isole di Lefkada e Meganisi. Questo canale, si legge sul portolano, ha spesso la caratteristica di essere investito da forti raffiche che scendono dai ripidi pendii occidentali, oltre al fatto che, a volte, mentre nella sua parte settentrionale il vento soffia da nord, nello stesso momento in quella meridionale sovente proviene da sud. A Sivota scopriamo esservi la base di una compagnia di charter inglese. Le sue barche svernano in acqua ed occupano gran parte delle banchine in cemento della baia. Un paio di pontili galleggianti sono attualmente inutilizzabili in quanto è stata rimossa la passerella che li collega a terra. Ci ormeggiamo quindi di poppa nello spazio libero sulla banchina sud, proprio all'ingresso della baia. Il fondo di alghe e fango duro mi costringe a ripetere per tre volte la manovra di ormeggio, fino a quando sono certo che l'ancora abbia agguantato a dovere. In queste baie è sempre bene mettere in sicurezza la barca dagli effetti delle forti raffiche che si incanalano nei valloni delle montagne che le sovrastano. Sistemata Habibti, facciamo due passi in paese. Ovunque fervono lavori in preparazione della prossima stagione turistica. C'è chi dipinge sedie e tavolini della propria taverna, chi ne restaura i locali, che installa nuove catenarie ai pontili e chi fa manutenzione alle barche ormeggiate. In genere, ci dicono, la stagione turistica ha inizio in corrispondenza con la Pasqua ortodossa, che quest'anno è prevista l'8 di Aprile. Manca dunque circa un mese a che i primi turisti in maggioranza inglesi, russi e tedeschi (gli italiani sono soliti muoversi in massa in agosto) comincino ad affluire in questi luoghi compromettendone, aggiungo io un po' egoisticamente, la naturale bellezza e la tranquillità. Verso sera qualche pescatore esce in mare a gettare le reti. Utilizzano piccoli gozzi in legno dai colori vivaci. Quando ci passano accanto mai che non vi sia un saluto o un sorriso. Poi, appena il sole tramonta immediatamente l'aria rinfresca e a quel punto il miglior rifugio è l'interno riscaldato di Habibti.

(Giornale di bordo)

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