CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 9 maggio 2018

Aegina - Olympic Marina


Lasciamo il porto di Aegina dopo aver restituito all'ufficio dell'Autorita' portuale la chiavetta per l'elettricita' e l'acqua. Per ottenere la restituzione del deposito devo aspettare le 8, anche se l'impiegata era gia' in ufficio mezz'ora prima. Ma perche', mi chiedo, negli uffici pubblici, ovunque tu vada, trovi spesso impiegati con lo stesso becero atteggiamento da piccolo burocrate? Se sei seduto alla tua scrivania, mi spieghi che ti costa aprire il cassetto che hai di fronte, tirare fuori 25 euro e restituirmeli, senza farmi aspettare in piedi davanti alla porta aperta del tuo ufficio per poi fare, mezz'ora dopo, questa semplice operazione? E cosi' poco prima delle 9 lasciamo l'ormeggio. In mare c'e' poco vento. Doppiamo a motore la punta nord-occidentale di Aegina non lontani da un catamarano diretto ad Atene. Poco piu' avanti noto un cantiere e un piazzale con numerose barche a terra. Cio' che mi colpisce e' che si accede al "travel lift" direttamente dal mare aperto, senza che vi sia, all'apparenza' nessuna barriera o protezione dalle onde. Dovro' informarmi meglio nel caso un giorno avessi la necessita' di lasciare la barca a terra per un periodo, magari con poca spesa. Superato anche il capo nord-orientale dell'isola puntiamo verso il passaggio che separa l'isolotto di Patroklos dalla terraferma e che si trova ad un paio di miglia ad ovest di Capo Sounio. In questo tratto di mare occorre prestare attenzione alle navi in transito da e verso il Pireo. Hanno un loro specifico corridoio che dobbiamo per forza attraversare. Qui incrociamo tre porta container. Le prime due ci transitano a poppa, la terza ci passa a prua e a poca distanza. Solleva un onda molto alta che ci sbatacchia non poco. Poi la navigazione procede tranquilla, sempre a motore sostenuto dal genoa aperto. Poco prima di Patroklos vediamo un delfino che nuota solitario. E' di un colore molto piu' scuro e di dimensioni maggiori rispetto a quelli fino ad ora incrociati. Capo Sounio si avvicina e prende sempre piu' forma il tempio di Poseidone costruito proprio sulla punta del promontorio. Secondo il mito sarebbe il luogo dal quale Egeo, re di Atene, si sarebbe gettato in mare suicidandosi quando vide che la barca che riportava in patria il figlio Teseo avanzava con le vele nere e non con quelle di colore bianco, nella convinzione, errata, che questi fosse morto nel tentativo di uccidere il Minotauro. A quel mare , l'Egeo, venne poi dato il suo nome. Ad ovest di Capo Sounio, proprio alle pendici del tempio, c'e' una baia che costituisce un ottimo ridosso dal Meltemi. Vi vedo ormeggiate un paio di barche a vela, anche se oggi non mi pare il migliore dei ridossi. Nella notte infatti il vento dovrebbe rinforzare, e non poco, da sud-est, una direzione nella quale la baia risulta completamente aperta. Doppiato il capo risaliamo il canale lasciando la stretta e lunga isola di Makronisos sulla dritta e raggiungendo l'Olympic Marina verso le 16,30. Questa sara' la nostra base per il prossimo anno. La chiusura del Canale di Corinto in marzo, ritardando il nostro programma, ci ha costretti a modificarlo un poco. Posticiperemo quindi l'andata ad Istanbul alla prossima primavera e nei prossimi mesi navigheremo tra il Golfo di Saronico e le Cicladi. Al Marina, dove avevo prenotato, ci assegnano un ottimo posto su uno dei pontili piu' interni e quindi ridossati. Ci ormeggiamo all'inglese ad un "finger" sul quale il precedente occupante aveva fissato una serie di utili parabordi. Accanto abbiamo una barca a motore che non ha l'aria di essere molto utilizzata. Mi pare una collocazione perfetta. Infatti ero un po' preoccupato che mi assegnassero un posto accanto ad un charter, con tutte le considerazioni del caso. Nel pomeriggio completiamo le formalita' e facciamo un breve giro alla scoperta del Marina. Come avevo intuito e' un poco isolato, ma la sicurezza mi pare ottima. C'e' un negozio di nautica ben fornito, un ristorante bar e anche un'agenzia dove eventualmente affittare un auto o un motorino. Alle spalle della pompa di rifornimento si trova il cantiere con un "travel lift" e un enorme piazzale dove lasciare le barche a terra. In quest'area, nel 1968, venne fondato il cantiere "Olympic Yacht", che produsse in cooperazione con la Janneau almeno 300 barche. Nel 1990 questo fu poi acquisito da un gruppo americano di Los Angeles, il "Nouri Group", finche' nel 2001 ebbe inizio la nuova attivita' di porto turistico. I prezzi non sono proprio economici, considerato che ci troviamo in Grecia, ma nel complesso spero che la decisione di lasciare  Habibti  ormeggiata qui fino al prossimo anno  sia stata una buona scelta.

(Giornale di bordo)

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