CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







martedì 8 maggio 2018

Agistri - Aegina


E oggi è la volta di Aegina, la più grande delle isole del Golfo di Saronico. Il portolano non offre indicazioni molto dettagliate del relativo porto. Nella piantina è riportata anche la presenza di un Marina, senza che peraltro ne sia fornito alcun recapito. Recupero il numero telefonico su internet, chiamo, e mi dicono di contattarli nuovamente una volta arrivati in porto. Cosa che faccio, non riuscendo più, tuttavia, a riprendere la linea. Ormeggio quindi temporaneamente al primo pontile utile, aiutato da due persone che stanno lavorando su una barca lì accanto. Mi suggeriscono di chiedere informazioni all'Autorità portuale che si trova sul lungomare, in paese. Prima di dirigermi verso l'edificio che mi è stata indicato, mi affaccio sul limitrofo porto comunale. Vi trovo ormeggiata la barca della famigliola olandese incontrata a Trizonia. Mi dicono che la navigazione di quella notte in cui erano partiti è stata difficile. Tutti i bambini hanno sofferto il mal di mare e gli adulti hanno patito un freddo cane. Ci dicono anche che stanno partendo in direzione di Atene e che qui in banchina sono stati ottimamente. Dopo averli salutati raggiungo l'ufficio dell'Autorità portuale. Non chiedo alcuna altra informazione sul Marina e pago invece i 13 euro per l'ormeggio sul pontile comunale, più altri 5 per la fornitura di acqua ed elettricità lasciandone altri 25 di cauzione per la chiavetta della relativa colonnina che mi verranno restituiti al momento della sua riconsegna. Ritornato in barca ci spostiamo sulla banchina che si trova a dritta appena entrati nel porto. Ci sarebbe anche la possibilità di ormeggiare a quella più vicina al paese, che avendo la strada alle sue spalle risulterebbe però più rumorosa. Sistemo Habibti tra un 38 piedi a vela con bandiera danese sulla destra e un ketch con bandiera svedese sulla sinistra. Il fondale è limaccioso e l'ancora non agguanta al primo colpo costringendomi a ripetere la manovra. La cittadina di Aegina è molto vivace. Rinunciamo così ad affittare un auto per fare un giro dell'isola preferendo restare in paese e aggirarci per i suoi vicoli, negozi e bancarelle. C'è un traffico rumorosissimo di auto e motorini ai quali occorre prestare attenzione. Il rispetto per il codice della strada qui pare un optional, ma in fondo fa parte del folclore locale. Telefono a Rosario, un amico che ha casa sull'isola. Non è qui in questo periodo ma mi da l'indirizzo di un ristorante dove poter mangiare pesce fresco ad un prezzo equo. Mi dice di evitare i locali turistici sul lungomare e di andare invece in una delle due taverne che si trovano accanto al mercato del pesce. Le individuiamo facilmente. Hanno entrambe i tavoli sparsi nel vicolo proprio davanti ai banchi del pesce. Quando ordiniamo, il cameriere si serve direttamente a uno di questi: prende quanto ordinato e porta tutto direttamente in cucina. Il locale è rustico, ma il pesce è freschissimo e buonissimo. In più il tutto estremamente economico. Nel pomeriggio facciamo ulteriori due passi in paese e poi ce ne torniamo in barca. Stasera devo assolutamente concedere la rivincita a scopa a mia madre. 

(Giornale di bordo)

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