CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







venerdì 11 maggio 2018

Olympic Marina


Giornata di lavori a bordo. Fortunatamente il tempo e' bello e non e' prevista pioggia. Il che che mi consentira' di fare tutto con calma. Per prima cosa sistemo per bene le cime d'ormeggio, poi una pulizia approfondita nelle cabine e in "dinette", approfittando anche per mettere un po' d'ordine negli stipetti vari e nei gavoni. Verso le 11 arriva Dimitris con il quale verifichiamo il funzionamento del plotter cartografico. Ho notato che mentre nel Mediterraneo occidentale nel momento in cui si effettua uno "zoom" sull'area di interesse le diverse profondita' vengono riportate in dettaglio , in questa zona, non solo vi sono meno dati relativi alla profondita', ma, sempre effettuando uno "zoom", al momento dell'ormeggio o di dare fondo all'ancora l'icona della barca a volte risulta posizionata sulla terraferma limitrofa invece che in mare. Dimitris mi dice che la carta del Mediterraneo orientale e' caricata e che forse si potrebbe fare un aggiornamento chiamando il tecnico della Furuno da Atene. Poiche' il meglio e' il nemico del bene ed inoltre essendo io convinto che su cio' che ha a che fare con l'elettronica meno ci si mettono le mani meglio e', decido di lasciar perdere. Vorra' dire che faro' ancora maggiore attenzione soprattutto nelle zone di bassi fondali. E poi mi restano sempre le mappe cartacee a cui continuo a fare costante riferimento. Dopo aver finito la pulizia in coperta e tolto tutte le scotte lavandole con l'ammorbidente, arriva Manos che sostituisce le guarnizioni della pompa Jebasco e quella del gabinetto. Erano abbastanza in buono stato, ma dopo 6 anni ho preferito fare una revisione completa ti tale componente, sicuramente non tra le piu' nobili della barca, ma certamente tra quelle piu' utilizzate e con le quali si spera di non affrontare mai un problema, in particolare quando si hanno ospiti a bordo. Terminata la "corvee" raggiungo mia madre e Tania a Lavrion. Ceniamo al solito ristorante "Limani", vale a dire "il ristorante del porto". Faccio anche la conoscenza di Iannis, che sulla carta da visita ha scritto "John" (e ci risiamo con questa mania dell'inglese!!), diventato il nostro taxista di fiducia e che domani, giorno di partenza, ci portera' in aeroporto.

(Giornale di bordo)

Nessun commento:

Posta un commento