CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 11 luglio 2018

Olympic Marina


Ci svegliamo con calma. A parte pulire la barca sottocoperta oggi non ci resta molto da fare. Approfitto del fatto che sul nostro pontile ci sono un paio di falegnami che stanno rifacendo il teak del pozzetto di una barca a motore per chiedere ad uno di loro se con del bi-adesivo serio mi può attaccare i quadretti che avevamo comprato per Habibti. Quello che mettiamo in dinette lo avevamo acquistato ad Itaca lo scorso marzo, mentre gli altri due che mettiamo nella nostra cabina li avevamo presi ad Idra la settimana scorsa. A lavoro ultimato siamo molto soddisfatti. Nel pomeriggio, Iannis, il nostro autista, ci porta a Lavrion dove pranziamo al solito "Limani". Purtroppo la tintoria dove avevo lasciato giacca, maglione e un paio di pantaloni è chiusa. Ritirerà tutto Iannis domattina prima di venire a prenderci per portarci in aeroporto. E sì. Purtroppo anche questa breve vacanza sta volgendo al termine. Prima di rientrare al Marina facciamo due passi nel porto turistico. Il Comet 38 immatricolato Roma che avevamo visto ormeggiato in maggio è ancora al suo posto. Un paio di barche più in là c'è un'altra barca con bandiera italiana. Si tratta di un Grand Soleil 45, "Mizar". Una gran barca. Inoltre, nonostante non sia più una ragazzina, è tenuta molto bene. Mentre la stiamo ammirando arriva il suo armatore. E' Paolo, con il quale scambiamo quattro chiacchiere.  Il teak lo ha rifatto lui poco tempo fa. Gli facciamo i complimenti in quanto è un lavoro da vero professionista. Ci dice anche che in inverno tiene la barca in secco in un cantiere a sud di Corinto e che l'estate da alcuni anni gira per l'Egeo, a volte da solo, altre con la moglie quando è libera dal lavoro o con degli amici. Ciò che vorremmo fare noi appena sarà possibile. Ci scambiamo anche gli indirizzi web dei reciproci blog con l'augurio di incontrarci nuovamente per mare da qualche parte. Rientrati in barca ci beviamo il bicchiere della staffa e ce ne andiamo a letto. Alle 10, domattina, verrà George a ritirare la biancheria da lavare e alle 12,30 Iannis ci portarà in aeroporto. Nei prossimi giorni sarò a Roma, per salutare le figlie che non vedo da Natale e per alcuni appuntamenti di lavoro. Poi, sabato, nuovamente l'aereo per Kabul. Prima di salutarla, ho detto ad Habibti che dovremmo essere di ritorno verso la fine di settembre. In quel periodo spero che il Meltemi, che peraltro per ora non si è ancora visto, si sia calmato un poco. Ci dovrebbero raggiungere Marco ed Elena che staranno con noi per alcuni giorni mentre navigheremo nelle Cicladi. Speriamo che ciò sia realizzabile, altrimenti adattaremo i programmi alle necessità. Il bello della vita è anche questo.

(Giornale di bordo)

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