CRONACA, LETTERARIA E NON, DELL'ANDAR PER MARE







mercoledì 26 settembre 2018

Capo Sounio



La notte scorsa il vento ha continuato a soffiare intorno ai 40 nodi. Anche in porto si è ballato un pochino. Marco ed Elena alle 8,30 ripartono. Iannis li accompagnerà in aeroporto. Con la Matiz noi raggiungiamo il vicino Capo Sounio dove visitiamo il tempio di Poseidone, posto proprio in cima alla rupe e fino ad ora visto soltanto dal mare. La leggenda vuole che qui, lanciandosi in mare, si suicidò Egeo, re di Atene, addolorato nel vedere  che la nave che riportava da Creta il figlio Teseo montava le vele nere, che preannunciavano l'avvenuta morte di quest'ultimo, invece di quelle bianche, come avrebbe dovuto in quanto Teseo era a bordo vivo e vegeto. Teseo doveva essere un bel tipo. Infatti, non solo dopo averla sedotta abbandonò Arianna sull'isola di Naxos, ma, secondo alcuni non effettuò appositamente il cambio delle vele provocando la morte del padre per prenderne il trono, come in effetti avvenne. D'altra parte, come si dice, chi la fa l'aspetti. Lo stesso Teseo, infatti, morì scaraventato giù da una rupe con un tranello dal re di Sciro, Licomede, dopo che quest'ultimo si era accordato con Menesteo che usurpo' il trono a Teseo mentre questi partecipava alla guerra di Troia. Leggende, ma non poi così diverse dalla realtà che spesso le leggende stesse vogliono rappresentare. Con il vento a raffiche che oggi soffia sulla rupe di Capo Sounio, se non vogliamo correre il rischio di fare la stessa fine del povero Egeo, dobbiamo accuratamente evitare di avvicinarci troppo alla scogliera strapiombante. In giornate come questa Capo Sounio conferma la sua fama di luogo estremamente ventoso. Nella baia sottostante, ridossata dal vento, c'è una piccola barca a vela, che ha tutto l'interesse di restarsene lì bella acquattata. Un po' più al largo sono alla fonda un paio di petroliere. Probabilmente sono dirette a nord e le condizioni del mare non gli permettono di risalire. Da Capo Sounio, proseguendo lungo la panoramica litoranea, giungiamo a Palaia Fokaia dove ci fermiamo a pranzo in un ristorante con una veranda sul mare. Il lato occidentale della penisola risulta molto più protetto, soprattutto restando sotto costa. Qui incontriamo un gruppo di simpatici attempati francesi del "Midì" che da tre settimane sono in giro in barca a bordo di in Oceanis 51 affittato ad Atene. Lo skipper, un ex pilota di elicottero che ha lavorato per molti anni in Grecia e che ora vive in Martinica, ci dice che dopo un giro nel Golfo Argolico, passando da Milos, sono arrivati fino a Santorini, ma che hanno dovuto rinunciare a risalire a Mykonos per il vento eccessivo. La loro barca è alla fonda nella baia antistante e la rivedremo, qualche ora più tardi, mentre faticosamente sta risalendo verso il Pireo. Rientriamo al Marina ripercorrendo la stessa strada dell'andata. La serata la trascorriamo su Habibti. Domani il vento dovrebbe aumentare ulteriormente anche se, secondo le previsioni, il peggio ha ancora da venire.

(Giornale di bordo) 

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